Se Cremona pare intenziona a costruire un nuovo ospedale, il Cremasco cerca di mettere a frutto nel più breve tempo possibile le risorse che sembrano essere disponibili. L’ospedale Maggiore necessita di “migliorie sul piano della qualità della cura, della sicurezza, della funzionalità della struttura ospedaliera, di una maggiore rispondenza alle esigenze organizzative e gestionali”. Il tutto senza trascurare “un’attenzione privilegiata alla medicina territoriale”. Questo quanto emerge dall’incontro di stamattina tra una delegazione di sindaci cremaschi, compreso il presidente della Provincia di Cremona Mirko Signoroni (sindaco di Dovera) ed il direttore generale dell’Asst, Germano Pellegata.
Medicina di comunità
Per Stefania Bonaldi, presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto Asst ed Aldo Casorati, presidente dell'area omogenea cremasca “occorrono un serio impegno sulla medicina di comunità, un rafforzamento della rete di continuità assistenziale e della presa in carico, un legame vero fra ospedale e territorio, fra i medici ospedalieri e i medici di base e una più adeguata assistenza dei malati al domicilio”.
Ex tribunale di Crema
In sostanza, a Pellegata è stata “rappresentata la necessità che si avvii, a Crema, la realizzazione di un Presst nell’ex tribunale di Crema”. Pellegata avrebbe fornito “disponibilità ad avviare un percorso da proporre anche a Regione Lombardia, che possa portare ad un Laboratorio Crema dove si sperimentino modelli organizzativi nuovi di raccordo fra Ospedale e comunità, anche con il contributo dei Medici del Dea che in queste ore hanno formulato interessanti proposte per la medicina di Comunità”. All’incontro hanno preso parte anche Rossoni, Bonaventi, Gallina, Palladini, Calvi, Aiolfi, Fiori, più delegati Comuni di Fiesco, Bignami e di Trigolo, Belli.