Il consiglio comunale di Crema ha approvato all'unanimità il regolamento De.Co, acronimo di Denominazione comunale. Come sottolineato dall’assessore Franco Bordo, l’obiettivo è “la tutela e la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali locali, che costituiscono una risorsa di valore economico, culturale e turistico e uno strumento di promozione dell’immagine del comune di Crema e del territorio cremasco”.
Saperi e sapori
Avrà un proprio logo, “Comuni De.Co.” nella forma promossa da Anci, rielaborata in moda da “rendere riconoscibile e caratterizzato il proprio prodotto”. Verrà approvato dalla giunta comunale con una apposita delibera e “potrà essere registrato all’Ufficio italiano marchi e brevetti”. L’assessore ha sottolineato che il De.Co “non costituisce marchio di qualità o certificazione del prodotto”. Attraverso l’attribuzione di denominazione comunale “i soggetti produttori intendono conservare nel tempo quei prodotti, saperi e sapori, che si identificano con il patrimonio culturale popolare tipico del territorio di Crema e del territorio cremasco, che coincide coi comuni aderenti all’Area omogenea del Cremasco”. Attraverso l’iscrizione nel registro viene attestata “la tipicità del prodotto e della sua tradizionale lavorazione, la sua composizione e le modalità di produzione, secondo un apposito disciplinare o una scheda identificativa”.
Iscrizione
Per richiedere e ottenere l’iscrizione al “pubblico registro De.Co le imprese agricole e artigianali che svolgono l’attività inerente la produzione dei prodotti anche se non hanno la sede
legale a Crema, a condizione che la commercializzazione del prodotto avvenga anche nel territorio comunale”. Potranno essere iscritte anche “imprese a carattere industriale” purché nel rispetto dei “disciplinari di produzione” o delle “schede identificative dei prodotti”. Una stessa impresa può ottenere la De.Co. per più prodotti diversi.
Attribuzione
Le istanze per l’attribuzione della De.Co dovranno contenere “il nome del prodotto e l’area geografica di produzione, la data alla quale può essere fatta risalire la coltivazione/lavorazione del prodotto, le caratteristiche del prodotto e le metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo in base agli usi locali uniformi e costanti; i materiali e le attrezzature specifiche utilizzate per la preparazione, il condizionamento e l’imballaggio; la descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura”.
Commissione
La commissione comunale viene nominata dal sindaco, è composta da cinque membri: “presidente: sindaco o suo delegato rappresentante dell’amministrazione comunale. Quattro componenti individuati fra tecnici o esperti scelti tra candidature da sottoporre al sindaco”. Possono far parte della commissione “persone con esperienza nel settore agroalimentare e della ristorazione, in attività storico/culturali che valorizzano le tradizioni del territorio, oppure operatori in forma singola o associata”. La commissione potrà invitare a partecipare “uno o più esperti”. Dura in carica “fino alla scadenza del mandato amministrativo”, non prevede alcun compenso per i componenti e per gli esperti invitati, neppure a titolo di rimborso spese.