24-09-2018 ore 14:03 | Politica - Dal mondo
di Andrea Galvani

Europee 2019, lungimiranti ed euroscettici. Agazzi, Forza Italia: 'riformare non demolire'

“Nel 2019 avremo le elezioni europee: sono davvero curioso di vedere se le due tradizionali famiglie politiche, il Partito popolare europeo e il Partito socialista europeo, riusciranno a resistere all’assalto delle forze euroscettiche: da noi Lega e M5S, già al governo del Paese, per altro”. Il capogruppo di Forza Italia a Crema, Antonio Agazzi, dice di temere che “la loro fine - anche i partiti sono organizzazioni ‘storiche’, quindi non necessariamente ‘immortali’ - trascinerebbe con sé lo sfaldamento dell’Unione Europea, mal celato obiettivo di Trump e di Putin, rispetto al quale anche i lepenisti in salsa italica rischiano di essere il cavallo di Troia”.

 

De Gasperi, Adenauer e Schumann

“Questa Europa - con tanti limiti, primo fra tutti non aver saputo progredire nell’elaborazione di una politica estera e di difesa comune, dopo l’unione monetaria - è figlia di una felice intuizione di tre democratici cristiani (De Gasperi, Adenauer e Schumann) e, certamente, mettendo in sordina i nazionalismi che oggi paiono riemergere, ha garantito il più lungo periodo di pace e sviluppo ai Paesi che vi hanno aderito, una volta archiviata la tragedia della Seconda guerra mondiale”.

 

Capacità di guardare lontano

“È stata anche il sogno di molti di noi – prosegue Agazzi - quando eravamo un poco più giovani: la libera circolazione delle merci e delle persone, il progetto Erasmus per gli studenti universitari. Riformare, non demolire, dovrebbe essere la missione di una classe dirigente avveduta, lungimirante, capace, cioè, di guardare lontano. Nel mio piccolo, quando arrivò a conclusione, purtroppo, l’esperienza storica della Dc, scelsi Forza Italia anche perché ancorata - proprio come la Democrazia cristiana - alla famiglia del Partito popolare europeo; in buona sostanza, per dirla con una battuta, non mi tinsi d’azzurro per finire colorato di verde, non feci una scommessa europeista per ritrovarmi euroscettico o, addirittura, tra i ‘liquidatori’ dell’Unione Europea. Non sempre è buona cosa inseguire gli elettori, anche perché chi lo fa, in genere, più che gli elettori insegue le poltrone dagli stessi garantite. Chi vivrà vedrà”.

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