24-09-2014 ore 16:30 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Pompa bianca al Gran Rondò, Gramignoli vota contro la maggioranza: “Non affidiamoci alle logiche dei grandi gruppi, tuteliamo il lavoro”

Per mesi la minoranza gli ha ricordato che aveva promesso di dimettersi nel caso il Comune avesse acconsentito al progetto di ampliamento del Gran Rondò, con la realizzazione della famigerata pompa bianca. Il progetto non è ancora definitivo, lo sarà a gennaio e le dimissioni non sono arrivate, ma ieri sera Matteo Gramignoli ha finalmente rotto il silenzio, prendendo la parola in Consiglio comunale e criticando apertamente la decisione della maggioranza di cui fa parte.

 

La tutela del lavoro

Per prima cosa il capogruppo del neo Patto Civico ha citato tre articoli della Costituzione, l'articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Il lavoro è uno dei principi fondamentali, valore addirittura fondante della Repubblica Italiana e criterio ispiratore dell’emancipazione sociale. L’articolo 35 “tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”. L’Articolo 4 afferma che “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”. Purtroppo – ha aggiunto Gramignoli - la disoccupazione è tra le emergenze del nostro paese. Ecco perché il lavoro deve essere una priorità per tutti, non solo per il mondo economico”.

 

La mega stazione

Quindi è entrato nel merito: “Condividere obiettivi e priorità appare, oggi più che mai, necessario. Ma soprattutto è importante che ognuno e tutti facciano la propria parte. Anche e soprattutto gli amministratori locali. Perché, da loro, è lecito attendersi maggior vicinanza, una più forte attenzione alla identità locale. Diversamente si rischia il cortocircuito. Autorizzare una “mega” stazione di carburante rischia di portare alla chiusura una quarantina di imprese. Una ventina nel comune di Crema. Altrettante nel circondario. Autorizzare un ampliamento degli spazi commerciali del Gran Rondò per 3000 metri quadri, porterà ricadute pesanti su tessuto dei negozi della città. Non si crea così il lavoro. Così lo si distrugge”.

 

Grande e piccola distribuzione

“Pensiamo ad una stazione automatizzata che eroga quanto dieci impianti con personale. Pensiamo che gli studi dicono che per ogni posto di lavoro che si crea nella grande distribuzione organizzata se ne perdono cinque nei negozi tradizionali. Ecco perché se questo provvedimento verrà approvato, come consigliere comunale penserò che oggi la mia “amministrazione” non aveva chiara la rotta da seguire. Non ho parlato volutamente di “partiti”, di coalizioni, di maggioranza e minoranza. Ciascuno oggi deve votare secondo coscienza, dopo aver guardato in faccia i lavoratori che sono intervenuti a questa assemblea”.

 

Il programma elettorale

“Crema, già in passato “ha vissuto molte situazioni di crisi nella sua storia, ma ha sempre saputo reagire ed […] facendo leva sulla solidità e sulla tradizione di operosità che Crema ha nel suo DNA”. Lo ha scritto proprio lei, signor sindaco, nel suo programma elettorale. Sono le prime righe. Anche io – ha sottolineato Gramignoli - credo fermamente in questo come lei e come molti altri, dimostriamolo. Crema ha subito un processo importante di deindustrializzazione di un grosso gruppo è ripartita proprio dalla piccola e media impresa. Ed è diventata la città e il territorio di cui essere orgogliosi. E’ diventata grande credendo nella nostra gente, nella capacità di sacrificio, nella determinazione, nella volontà, nel sudore e nella tenacia, nel credere in se stessi. Oggi sembriamo averlo dimenticato. Oggi vogliamo distruggere le piccole stazioni, i negozi di vicinato per affidarci alle logiche dei grandi numeri e dei grandi gruppi”.

 

Trasparenza e responsabilità

“Per la politica è il tempo dell’impegno trasparente e della responsabilità. E’ un tempo che dà grandi possibilità alla politica, nel suo senso nobile. Dà il compito della spiegazione, dell’accompagnamento, della solidarietà. A me pare, in questo momento, che abbiamo smesso di “educare alla solidarietà”. Ricordo, nel caso ce lo fossimo dimenticato, che la politica, per suo mestiere, deve innanzitutto essere capace di dare fiducia, soprattutto in un momento come questo. Faccio un esempio banale, su cui si riflette poco, per alcuni forse irrilevante. Ridare fiducia significa non scegliere la via più facile dei poteri forti. Significa, se parliamo dei gestori delle stazioni di carburante non mettersi dalla parte delle compagnie petrolifere”.

 

L'abbassamento dei prezzi

“Da un anno, o quasi, le associazioni di rappresentanza hanno chiesto un “tavolo” con le compagnie per l’abbassamento dei prezzi. Non è mai stato convocato. Forse nemmeno ci si è pensato. E poi si parla di “opportunità” per l’arrivo di una stazione che, con una vera e propria “concorrenza sleale” praticherà sconti sulla benzina certa di essere ripagata abbondantemente dalla crescita del volume d’affari del centro commerciale. Come avrebbero potuto muoversi i benzinai? Rinunciando a quei due centesimi che rappresentano il “margine lordo per litro” sul loro lavoro?”

 

Buon giorno Crema

La domanda ha un carattere più generale. Il programma del Sindaco si riassumeva con lo slogan “buon giorno Crema”, a indicare una nuova capacità di immaginare il proprio futuro. Che non può essere senza le piccole e medie imprese, anche quelle del commercio e dei servizi. Diversamente sarà come un albero che perde le foglie in un autunno che non fa presagire, a breve, alcuna primavera. Un sociologo tedesco, dice che una comunità è una pianta che deve avere radici profonde e, al posto delle foglie, delle ali che la slancino. Ecco, noi spesso indulgiamo nel coltivare le radici ma non ci occupiamo delle ali, non le consideriamo, non le liberiamo. Anzi, in questo caso, rischiamo di tagliare i rami o quantomeno di creare le condizioni perché diventino secchi”.

 

La dignità dei piccoli

“Occorre ripartire dalla consapevolezza che le nostre imprese, anche se piccole o medie, hanno pari valenza e dignità delle realtà di maggiori dimensioni. E così chi vi opera. Le nostre aziende devono essere messe cioè in condizioni di lavorare al meglio, sia che svolgano la loro attività in paesi o in città, in centro o in periferia. Gli imprenditori devono essere ascoltati quando chiedono che sia salvaguardato il loro diritto al lavoro. La concertazione tra le parti sociali, tanto sbandierata in ogni occasione deve essere, finalmente e una volta per tutte attuata”.

 

Salvaguardare il lavoro

“Oggi il lavoro è il bene più prezioso e va salvaguardato ad ogni costo. Occorre ridare speranza ai lavoratori e agli imprenditori, evitare che ci si abbandoni all’insicurezza perché le ripercussioni sociali, oltre che personali, sarebbero pesantissime e le contestazioni conseguenti durissime. Ognuno, a partire dalle Amministrazioni locali – deve impegnarsi per liberare le energie creative del territorio. Questo significa, innanzitutto, non lasciare sole le aziende. Troppo spesso si finisce con l’evitare di assumersi le proprie responsabilità”.

 

La competitività di un territorio

“E’ vero che l’Italia deve uscire dalla crisi economica puntando su riforme efficaci del mercato del lavoro, del fisco e della semplificazione burocratica. Ma è altrettanto innegabile che anche le Istituzioni locali hanno un ruolo non secondario nel favorire la competitività di un territorio.

Questa non è una responsabilità verso il mondo dell’economia, ma verso la comunità. Anche in città è tangibile il valore aggiunto che le nostre attività riescono a dare. È un patrimonio prezioso che rischia di essere gettato al vento”.

 

Il no alla variante

“Per queste ragioni – ha concluso Gramignoli - mi oppongo all’adozione del programma integrato d’intervento in variante al PGT e quindi alla creazione della mega stazione. Sicuro di aver ben rappresentato i cittadini e le imprese di Crema. Ed invito, nel ribadire il mio no, gli altri consiglieri a fare altrettanto”.