24-09-2014 ore 23:11 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, ampliamento Gran Rondò. Piloni: “è un argomento serio, facciamo chiarezza e approfondiamo la questione”

Il giorno dopo la seduta fiume dedicata all'ampliamento del Gran Rondò, vale la pena tornare sull'argomento con un paio di approfondimenti. Secondo l'assessore Matteo Piloni, fortemente criticato dalla minoranza, è necessario specificare le tempistiche e fare un po' di cronistoria: “l'area dove sorge il Gran Rondò è prevista nel 'Piano Bacigalupo', che redige il Prg nel 1981, come area commerciale/edificabile. La Coop inizia a costruire tra viale Europa e via Milano nel 1989 con l'allora sindaco Augusto Galli. Nel 2004 arriva il Prg di Leonardo Benevolo; assessore ai lavori pubblici era Agostino Alloni, che prende atto di quanto fatto in precedenza abbassando gli indici volumetrici: Alloni porta l'indice a 1, mentre con Bagicalupo era dell'1,2/mq di edificabilità. Alla faccia di chi l'accusava di essere un cementificatore e di aver favorito spudoratamente la Coop”.

 

Bersani e il Pgt di Piazzi

Tra le critiche, in particolare di Alberto Torazzi, Lega Nord, il fatto che nell'area in cui verrebbe realizzato la nuova pompa di benzina, esistono già molti impianti, almeno 5 da Ombriano al rondò di viale De Gasperi: “Vorrei ricordare - spiega l'assessore - che nel 2005 le liberalizzazioni di Pierluigi Bersani hanno cancellato limiti e distanze tra esercizi commerciali, eliminando anche il criterio delle 'restrizioni numeriche', il meccanismo cioè che prevede oggi un numero di impianti di distribuzione in funzione del bacino di utenza in cui incide l'impianto. Vorrei però ribadire che la costruzione di impianti di distribuzione nei centri commerciali è sempre stata compatibile e lo è diventata sempre di più. Nel 2011 il Pgt di Massimo Piazzi, amministratore di centrodestra, riaccolse una medesima richiesta di traslazione di un'area sempre della Coop, quella in via La Pira a ridosso della strada con quella che, oggi, viene ulteriormente traslata”.

 

La tempistica

Secondo Piloni “ogni posizione è legittima, ci mancherebbe. Non vanno però dimenticati tutti i passaggi fatti. La pratica risale al luglio 2013 e il Consiglio ha votato a fine settembre 2014: dopo più di un anno. Non solo si è affrontata la pratica con trasparenza, come è normale fare, ma anche con tempi ampi, per dare a tutti la possibilità di approfondire”.

 

I 120 giorni

Per quanto riguarda l'iter, "ora la pratica è stata adottata – aggiunge - e serviranno ancora almeno 90/120 giorni, tempistica che parte dalla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni, per arrivare all'approvazione definitiva, durante la quale ci sarà tutto il tempo per raccogliere le osservazioni e fare ancora i passaggi previsti dall'iter, tra cui una Commissione consiliare e l'approvazione in Consiglio comunale. Questo a dimostrazione che una variante al Pgt è cosa seria e complessa”.

 

Il momento migliore

La minoranza ha sostenuto che non è il momento di costruire l'impianto. In tempi di crisi il centro commerciale non andrebbe 'favorito' a discapito delle piccole realtà locali: “Potevano già fare l'impianto nel 2012, non siamo certo stati noi a creare le condizioni favorevoli. Mi pare un argomento debole e strumentale”.

 

La tutela dei lavoratori

“Vista la discussione di ieri - prosegue Piloni - prendo atto che per alcuni ci sono lavoratori di serie a e lavoratori di serie b. Prendo atto che bisogna tutelare alcuni lavoratori e altri no, alcuni interessi sì e altri no. In città i prezzi benzina sono i più alti dei territori limitrofi. E' giusto così? I consumatori cosa dicono? Ora esiste la possibilità di ulteriori risparmi e offerta, un progetto di un privato che fa legittimamente richiesta. Tralascio le accuse ricevute di chi dice che stiamo favorendo la Coop, perché lasciano il tempo che trovano. Se poi proprio bisogna seguire questa onda, l'Ipercoop di Crema ha 16 mila soci, quindi si potrebbe dire che l'interesse è praticamente collettivo”.

 

I prezzi più alti

"Piuttosto mi soffermerei sul perché a Crema i prezzi della benzina sono più alti di altre zone e a dirlo sono gli stessi benzinai. E' bastato parlare di pompa bianca che subito si è aperto il tema. Bene: si faccia un ragionamento su questo, e proprio in questa direzione va l'attenzione e l'apertura dell'amministrazione ad un tavolo con i benzinai”.

 

I pareri acquisiti

Durante l'iter il Comune ha necessariamente acquisito una serie di pareri da parte degli Enti coinvolti: “esattamente, tutti i pareri ottenuti sono risultati positivi. Cito il Parco del Serio, l'Asl, l'Arpa, la Provincia di Cremona. Ribadisco, pareri positivi ottenuti in procedura di Vas, durante la quale sono stati convocati tutti gli Enti e gli attori interessati. Addirittura è stata accusata la presidente della commissione territorio di non aver fatto pervenire tutta la documentazione. Cose dell'altro mondo”.

 

L'attenzione ai lavoratori

"Aggiungo un'ultima considerazione, anche perché alcune affermazioni che ho sentito in consiglio comunale le ho trovate davvero stucchevoli: rimando al mittente l'accusa rivolta all'amministrazione di non essere solidale né attenta ai lavoratori. Ricordo che l'ampliamento dell'area commerciale è compatibile e prevista dagli strumenti urbanistici e questo non riguarda la variante in oggetto. Su certi temi non si scherza e anche le legittime preoccupazioni degli stessi benzinai devono essere prese sul serio e non buttate in mezzo a polemiche che lasciano il tempo che trovano”.

 

La competenza del Comune

"La questione delle pompe bianche non è certo recente. A Crema è approdata ora, a livello nazionale se ne discute da qualche anno, dopo la realizzazione di impianti simili in molti Comuni. Non sta all'amministrazione di Crema affrontare temi legati alla qualità o all'opportunità o meno di un privato di affrontare un investimento. Sta all'amministrazione gestire ogni pratica nel rispetto della norma e nell'interesse della collettività. Questo è stato fatto" conclude Piloni.