24-08-2024 ore 18:25 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Sanità pubblica, lavoro e ambiente. Piloni e Roggiani: "alla Lombardia serve una svolta"

Lo spazio dibattiti della Festa de l’Unità presso il podere Ombrianello ha ospitato un incontro dedicato alla sanità lombarda, sonoramente bocciata dagli esponenti del Partito democratico. Per la deputata Silvia Roggiani, delle Commissioni bilancio e semplificazione della Camera, è evidente la distanza che separa il governo Meloni dalla regione guidata da Attilio Fontana. In particolare l’assenza di investimenti adeguati per poter far fronte alle interminabili liste d’attesa, che rendono molto complicata la possibilità di accedere alle cure. Secondo la segretaria dem lombarda e il consigliere regionale Matteo Piloni, è intollerabile la liberalizzazione voluta dal centrodestra, che favorisce il settore sanitario privato a scapito del pubblico. Aggravando le condizioni di salute delle persone con minori possibilità economiche.

 

Locomotiva ingolfata

Lontani anni luce dalle lussureggianti metafore formigoniane, Piloni e Roggiani, moderati dal coordinatore territoriale Daniele Qalliaj, hanno sottolineato che la Lombardia non può più definirsi la Locomotiva d’Italia. Al contrario continua a perdere posizioni in molti settori. In questo contesto riveste grande importanza l’iniziativa popolare per modificare le politiche regionali e statali. È in corso e sta raccogliendo ottimi risultati la raccolta firme a sostegno della proposta di legge regionale Con la Salute non si scherza. Gli esponenti del Partito democratico propongono una regia pubblica e l’abrogazione della legge Moratti.

 

 

Autonomia e click day

Non piace il sistema dei bandi, con i cosiddetti ‘click day’. L’erogazione di risorse pubbliche non può privilegiare chi clicca per primo. Ricerca e merito non sono un gioco a premi. Al contrario è necessario garantire parità di accesso, migliorando al contempo l’accesso ai servizi, con particolare attenzione per le periferie ed i piccoli centri, troppo spesso esclusi per l’assenza o la scarsa velocità della connessione alla rete. Rispedita al mittente anche l’autonomia differenziata, accompagnata dal taglio delle risorse ai comuni e alle province. Sotto gli occhi di tutti, in particolare studenti e pendolari, lo stato pietoso dei servizi pubblici. Gli investimenti vanno indirizzati nel settore della mobilità e dei trasporti, aprendo alla concorrenza tra gestori.

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