Il comune di Crema ha accolto la proposta dell’associazione Toponomastica femminile di intitolare a tre donne, una di rilevanza locale, una nazionale, una straniera altrettanti luoghi della città. La scelta è caduta sui quartieri di san Carlo e di Ombriano. La giunta ha deciso di intitolare la “Ciclopedonale Luigina Cadregari, figura emblematicamente legata al cattolicesimo cremasco, nota per il suo impegno sociale e politico, che ha lavorato instancabilmente per tutelare i diritti dei più vulnerabili nella comunità locale”. il “Parco Anna Magnani: riconoscendo nell’attrice non solo un simbolo del neorealismo italiano, ma anche un’icona di una nuova rappresentazione femminile nel cinema, capace di trasmettere la forza e la fragilità delle donne del popolo”, la “Ciclopedonale Hanna Arendt, in onore della filosofia e storica tedesca naturalizzata statunitense, la cui opera ha influenzato profondamente il pensiero politico del XX secolo”.
Ridurre il gap di genere
L’iniziativa rientra nella campagna 8 marzo: tre donne, tre strade, patrocinata dall’Anci. Dal 2012 l’associazione Toponomastica femminile lavora per la riduzione del gap di genere nelle intitolazioni di spazi e luoghi pubblici, contribuendo così a una maggiore equità nella memoria collettiva. Al riguardo, come spiega l’assessora alle pari opportunità, Emanuela Nichetti, “la toponomastica di una città è un buon indicatore del valore che una comunità assegna ai suoi membri. A pochi giorni dall’intitolazione di una via di Crema a Giulia Colbert, queste ulteriori dediche rappresentano un atto di giustizia sociale perché permettono di sottolineare l'importanza del ruolo avuto dalle donne nella società”.
Presenza attiva
“Riconoscere e celebrare le donne che hanno segnato la nostra storia è infatti fondamentale per costruire un futuro di equità e inclusione. Luigina Cadregari, Anna Magnani e Hanna Arendt non sono solo nomi, ma figure femminili simbolo della presenza attiva delle donne nella storia locale, nazionale e internazionale. È nostro dovere dare voce alle donne che hanno contribuito a costruire la società in cui viviamo, rendendo visibili le loro vite, i loro successi, ma anche i sacrifici fatti per poter avere le stesse opportunità degli uomini. È un modo efficace per ispirare le nuove generazioni e spronarle a impegnarsi per costruire un mondo migliore, dove il genere non sia più un limite, ma una risorsa per la crescita collettiva”.