Sono passati quasi 5 anni dalla riforma Severino, il decreto di riordino della geografia giudiziaria. Come molti altri tribunali d’Italia anche quello di Crema è stato soppresso. Tuttavia, la speranza che torni in attività anima ancora molti operatori ed avvocati cremaschi. L’auspicio è stato affidato oggi al presidente della regione, Roberto Maroni, dai sostenitori del Carroccio e del candidato sindaco Chicco Zucchi. “Lo scenario è possibilistico – ha spiegato quest’ultimo – perché la chiusura non è un atto definitivo, ed è da imputare al disinteresse della sindaca uscente”.
La priorità del ripristino
Dopo la tappa di fine maggio il presidente Maroni è tornato a Crema per visitare lo stabile dell’ex tribunale. Assieme a lui l’europarlamentare Massimiliano Salini, i consiglieri regionali Carlo Malvezzi e Federico Lena e il sindaco di Offanengo Gianni Rossoni. L’operazione è tutto fuorché facile: “per puntare al ripristino prima bisogna ricompattare il territorio – ha commentato Zucchi – e far tornare Crema vero capocomprensorio. Al momento esiste il progetto di insediare in questo stabile un presidio socio sanitario, distaccamento dell’Asst di Crema. Tuttavia, la nostra prima opzione è il ripristino, rispetto al quale ci impegneremo al massimo”.
Il tribunale e il Piano B
Per il presidente Maroni “la decisione degli accorpamenti è sbagliata. Come per gli ospedali, le riduzioni vanno fatte per migliorare il sevizio, non per risparmiare”. Nondimeno, la storia dell’ex tribunale è tutt’altro che: “la possibilità di ripristinarlo teoricamente c’è. Abbiamo tempo fino al 2018. È una decisione ministeriale, in primis, quindi l’obiettivo è vincere le elezioni politiche dell’anno prossimo e quelle amministrative del 25 giugno”. Dovesse fallire il piano, Maroni si è detto ottimista anche rispetto all’insediamento del Presst: “siamo pronti a fare ciò che serve per rafforzare il presidio ospedaliero”.
“Una buona notizia”
Proprio a riguardo del progetto Presst, il segretario provinciale Pd Matteo Piloni si è detto molto soddisfatto del commento del presidente Maroni: “questa proposta è stata avanzata da Stefania Bonaldi in accordo con il direttore dell’azienda ospedaliera Luigi Ablondi il quale, nei mesi scorsi, ha portato la proposta in Regione non ottenendo però le garanzie economiche necessarie. Ci fa piacere che Maroni abbia invece oggi assicurato il finanziamento. Una buona notizia per la città e il territorio” (nota integrale in allegato).