23-05-2021 ore 20:38 | Politica - Crema
di Gloria Giavaldi

Crema. Il ddl Zan anima le piazze: Sentinelle in piedi e Sinistra classe rivoluzione

Bandiere rosse e arcobaleno da una parte, Sentinelle in piedi dall'altra. Piazza Garibaldi e piazza Duomo a Crema oggi sono state teatro di manifestazioni pro e contro il ddl Zan, fermo in Senato, che prevede Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità ed è quindi comunemente inteso come un provvedimento contro l'omotransfobia. Pochi giorni dopo la giornata dedicata, che si è celebrata lo scorso 17 maggio tra campagne social e panchine arcobaleno, dunque il dibattito in città è vivo.

 

'Restiamo liberi'

Per le Sentinelle in piedi, posizionate a dovuta distanza le une dalle altre, il motto è uno solo: “restiamo liberi”. Lo dicono con compostezza, cartelli alla mano, in una piazza Duomo transennata ma piena, davanti al palazzo comunale. Prima delle cinque c'è il silenzio. Qualche curioso che guarda. Un gruppo di giovani che osserva. Chi non sa, chiede, si ferma e ascolta. Alcuni si aggiungono all'ultimo minuto. Passate le cinque, nonostante le tante persone accorse, il concetto espresso è solo uno: “il testo, presentato come necessario per punire chi discrimina in base all'orientamento sessuale, è inutile: il nostro ordinamento punisce già qualsiasi tipo di violenza con tutte le aggravanti del caso. Piuttosto in gioco c'è la libertà: è una legge bavaglio. Non sarà più possibile esprimersi liberamente sui temi della famiglia, del matrimonio, dell'identità. Il dissenso verrà punito, già oggi viene ridicolizzato. Il tentativo è quello di imporre per legge la visione di un uomo fluido, privato dei suoi legami fondamentali, confuso, senza identità e quindi manovrabile. Ecco perché diciamo no al ddl Zan e a qualunque testo addolcito, edulcorato, modificato”.

 

Amare senza paura

In piazza Garibaldi il cielo è arcobaleno, abitato da bandiere di ogni colore che abbracciano corpi e raccontano della volontà di essere se stessi. Liberamente. “Vogliamo essere liberi di amare chi vogliamo. L'amore è amore” dice una ragazza al microfono, poco prima di lasciarsi andare ad un abbraccio liberatorio. “Siamo stanchi di sentirci dire cosa dobbiamo fare, chi dobbiamo amare”. “E' inutile tacere l'amore e soffocarlo, anche quando i bambini ce lo chiedono”, sembra rispondere un'altra. La contromanifestazione è stata organizzata da Sinistra classe rivoluzione e dal coordinamento studentesco di Alt (Alziamo la testa). “Le discriminazioni di cui siamo fatti oggetto sono la diretta conseguenza del sistema capitalista che ci sfrutta e ci divide su base etnica, religiosa, sessuale e di genere”. L'intento è quello di raccontare chi sono, oltre ogni steccato e di spiegare che “il ddl Zan non impedisce di esprimere la propria idea, tutela le categorie vulnerabili ed argina la violenza”. “L'ostruzionismo che viene fatto non è altro che una forma di medievalismo classico all'italiana” continua un altro componente del corteo. “Vogliamo amare liberamente. Ché, in fondo, siamo tutti umani” chiude una ragazza, prima di abbandonarsi ad un abbraccio collettivo tra le bandiere arcobaleno e sulle note di una canzone ad alto volume, che non soffoca la voce di alcuno.

2657