La condanna di Roberto Formigoni a 5 anni e 6 mesi di reclusione e soprattutto le immagini del suo arrivo al carcere di Bollate, hanno portato ad una serie di reazioni politiche nel Cremasco. Ieri il consigliere regionale Marco Degli Angeli, ha espresso la propria soddisfazione per la legge spazza corrotti, sostenendo che se l’ex presidente della Regione Lombardia è destinato al carcere è merito del provvedimento pentastellato (in allegato i dettagli). Il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Crema, Antonio Agazzi, ha invece postato sulla propria pagina social una serie di articoli a sostegno del ‘Celeste’: “Qual è stato il risultato dei 18 anni di governo di Roberto Formigoni in Lombardia? Ecco tutte le riforme attuate in 4 legislature. Ma è davvero possibile che i lombardi - che Lo hanno ripetutamente confermato come Governatore - si siano così clamorosamente sbagliati?”
La difesa di Salini: ‘sentenza ingiusta’
Di tutt’altro avviso l’europarlamentare Massimiliano Salini: “è una brutta giornata per la giustizia italiana e per la Lombardia, che deve al presidente Formigoni una straordinaria stagione di riforme, efficienza dei servizi, in primis quelli sanitari e virtuosità dei conti pubblici, che sono diventati un modello di riferimento per il Paese e non solo. È una sentenza ingiusta per Roberto Formigoni, un amico che conosco da tanti anni e so che non ha mai rubato nulla né si è fatto corrompere. Un processo a tesi lo condanna e le nuove norme anticorruzione varate dal governo gialloverde lo mandano in carcere, senza neppure il diritto ai domiciliari per l’età, come accadrebbe invece per una condanna, ad esempio, per omicidio. Una sproporzione che dice dove sta andando questo Paese. No, giustizia non è stata fatta. Si doveva colpire un simbolo e questo, sì, è stato fatto. Per questo io sto ancora con Roberto, perché sto con la giustizia, quella vera. Anche se di questi tempi non sta bene dirlo”.
Bordo: “sistema clientelare dimostrato”
Sulla vicenda si è espresso anche l’ex deputato della Sinistra, Franco Bordo: “Non esulto per il fatto che sia stato definitivamente condannato, perché condanna vuol dire che i reati sono stati commessi, che la corruzione è stata accertata, che il sistema clientelare è stato dimostrato. Certamente sono molto soddisfatto per come, anche in questo caso, la nostra Giustizia abbia dimostrato di essere un sistema sano e autonomo che non si piega al potente di turno. E Formigoni un potente lo è stato, e il sistema da lui messo in piedi ne è la controprova. Invece provo molta rabbia e tristezza nel leggere parole di politici e non che esprimono solidarietà e, con una certa connivenza, ringraziano ancora il loro "celeste".
L’intervento del sindaco Bonaldi
Chiudiamo col sindaco di Crema, Stefania Bonaldi. Anche in questo caso ha espresso il proprio pensiero sui social, corredato da un'immagine di Formigoni mentre stringe la mano a Mauro Inzoli: “Post amaro, in una comunità in cui troppi, mi pare, preferiscono rimuovere, anziché elaborare, condizione, quest'ultima, necessaria a fare in modo che gli errori (e gli orrori) del passato non si ripetano. Ma, forse, è chiedere troppo a chi non si rende conto che, quando l’appartenenza prevale sullo spirito critico, si aprono le strade al sonno della ragione e si cessa di essere uomini, rimanendo semplicemente dei seguaci. Sempre. Dal cristianesimo credo venga insegnato proprio il contrario, a stare (o per lo meno provare a stare) sempre dalla parte degli ultimi, della giustizia, della ragione, andando all’occorrenza contro parenti e amici, perché ciò che può renderci care le persone non è la prossimità, bensì la condivisione di valori veri. I vantaggi della contiguità e il silenzio ostinato, anche di fronte a dei crimini, non sono tra questi”.