23-02-2017 ore 17:28 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Raddoppio linea Cremona-Milano, M5S dubbiosi: “cremaschi non considerati”

Per gli esponenti del Movimento 5 Stelle Cremasco “i problemi della tratta Cremona-Milano non si risolvono con il progetto Crema 2020 (che probabilmente resterà solo sulla carta) abbellendo il piazzale della stazione e con qualche ordinaria manutenzione della stazione locale. Servono interventi strutturali su tutta la linea a miglioramento della rete e del materiale rotabile. Per farlo però serve che tutte le istituzioni toccate da essa si uniscano e battano i pugni sul tavolo di Rfi e Trenitalia, mettendosi finalmente dalla parte dei pendolari non solo con le parole ma anche con i fatti. Crema può e deve fare da capofila vista la sua rilevanza sul territorio”.

 

I dubbi sulla concretezza

Nel comunicato a firma congiunta, il deputato Danilo Toninelli e i consiglieri comunali Alessandro Boldi e Christian di Feo si dicono scettici rispetto “all’ipotizzato progetto di raddoppio della linea ferroviaria Cremona-Milano, un’opera la cui sola progettazione, del costo di 6 milioni di euro, dovrebbe essere avviata entro l’anno da poco iniziato, mentre per l’opera vera e propria è previsto un costo complessivo di 900 milioni di euro. Della concretezza effettiva di questi annunci riteniamo sia lecito dubitare ma già la vediamo tradotta in titoli trionfanti sui giornali che annunciano: è la volta buona”. Riprendendo la celebre frase dell’ex segretario Pd, ai 5 Stelle verrebbe da dire “Cremona stai serena”.

 

La questione cremasca

Dubbi vengono sollevati anche rispetto alla questione cremasca: “tutti noi conosciamo bene la situazione dei treni di questa tratta. Abbiamo anche presentato un’interrogazione al Ministro dei Trasporti per sollecitare l’attenzione del Governo su una questione di interesse locale, ma che ci obbliga a rivolgerci allo Stato data la ormai pluriennale inerzia delle istituzioni preposte. Questa questione dovrebbe invece interessare in primis il sindaco di Crema, al quale siamo qui a sollecitare un intervento analogo a quello del suo collega e compagno di partito Galimberti. Per quale motivo i pendolari cremaschi non devono essere considerati? Il silenzio dell’amministrazione cremasca è un segnale di segno opposto, che dice che i pendolari di questa città non meritano nessuna attenzione. Un segnale inaccettabile – concludono – per il quale chiediamo una risposta”.

759