23-02-2015 ore 11:07 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Le criticità del trasporto pubblico a chiamata. Arpini: “senza macchina bisogna rinunciare a frequentare il centro città”

Più volte, nel corso dello scorso anno, Tino Aprini ha sottolineato le criticità legate al trasporto pubblico a chiamata. Se ne è parlato anche all’incontro di venerdì scorso – Ombriano, quale futuro? – organizzato dalle forze di minoranza. “Se sulla viabilità qualcuno aveva avuto di che eccepire – spiega Arpini – sul Miobus e sui servizi di raccordo tra quartieri e centro città c’è stata assoluta condivisione ed unanimità: sono fondamentali”.

 

Tagliati fuori dal centro

“Eppure – prosegue il consigliere di Solo cose buone per Cremase una persona non è in grado di utilizzare l’auto deve rinunciare a frequentare il centro città. L’ho fatto presente più volte: il motto dovrebbero cambiarlo in Tu lo chiami oggi, lui arriva domani. Le statistiche del Miobus dicono che non ci sono chiamate che rimangono inevase ma questo è ovvio: i cittadini hanno capito che è inefficiente quindi rinunciano a chiamarlo”.

 

Il Miobus ad Ombriano

“Il problema è che chi non vive fuori dal centro città non si rende conto delle difficoltà a cui bisogna interfacciarsi, in primis per la prenotazione: un procedimento lungo e tortuoso. Abbiamo avuto conferma che l’80% delle chiamate riguarda Ombriano e costituisce il 20% della potenzialità dell’esigenza di trasporto per il quartiere. Hanno parlato di efficienza prendendo ad esempio l’estensione del servizio al territorio extraurbano ma non hanno capito che il servizio che serve ai vari ambiti urbani è ben diverso”.

  

Un giro ogni 2 ore

“Il servizio a chiamata non può essere sostitutivo di quello sistematico. Secondo noi – aggiunge Arpini – sarebbe bene che un Miobus girasse ogni 2 ore, almeno fino a orario chiusura ospedale. Siamo sicuri che sul giro classico del servizio urbano troverebbe più di una persona e compiendo un percorso predeterminato ogni 2 ore servirebbe molta più utenza rispetto a quella a chiamata, alleggerendo le esigenze su prenotazione”.

 

Raccolta firme di scarsa utilità

Nemmeno un potenziamento del Miobus, tuttavia, potrebbe far fronte ai disagi dovuti alla chiusura dell’ufficio postale di via Torre: “quando avevo messo in guardia sul pericolo chiusura chi di dovere non si è mosso. Siamo consapevoli che la nostra raccolta firme servirà a ben poco. Inoltre – conclude Tino Arpini – ai Sabbioni le file si allungheranno, il traffico si intensificherà e così anche l’inquinamento; l’avessero installato in una situazione meno delocalizzata, a cavallo tra Sabbioni e Ombriano, ora si eviterebbe di aggravare una situazione già difficoltosa”. 

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