22-10-2020 ore 20:48 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Commissione bilancio in ascolto dei bisogni di agricoltura, industria e artigianato

Nei mesi scorsi il consiglio comunale ha deliberato all’unanimità (in allegato i dettagli) una serie di misure per coprire le urgenze più immediate (cinque mesi di esonero Tari, esonero Cosap, riduzione dell’imposta sulla pubblicità). Una parte dei fondi stanziati dal governo (2,1 milioni di euro) è stata tenuta per la seconda fase autunnale. Per “comprendere l’andamento della situazione a livello locale e avere elementi utili a focalizzare al meglio le azioni da mettere in campo” la Commissione bilancio del comune di Crema ha predisposto un programma di audizioni delle associazioni territoriali, partendo dai settori industriali, agricolo e artigiano.

 

L’industria territoriale

Oggi, in videoconferenza, sono intervenuti i referenti dell’Associazione degli industriali di Cremona, Apindustria piccole e medie imprese, la Confartigianato imprese e la Cna, oltre alla Libera associazione agricoltori e alla Coldiretti. Ciascuno ha avuto una decina di minuti per l’esposizione, altrettanti per rispondere ai quesiti. Per Massimiliano Falanga il settore industriale ha resistito con difficoltà ma ha tenuto. La paura e la mancanza di fiducia hanno portato le persone a rivedere i consumi.

 

Fare lobby territoriale

L’Associazioni degli industriali ha chiesto alla politica locale di svolgere “un’azione di lobby in diverse direzioni: attivare il Masterplan Ambrosetti, attraendo risorse per fare i grandi investimenti infrastrutturali necessari al territorio. “Dobbiamo creare collegamenti che possano portare velocemente traffico e investimenti verso il nostro territorio”. Per Falanga “fare lobby significa farsi ascoltare tutti insieme. Così abbiamo più forza, contiamo per quanti siamo”.

 

Azione corale dell’Europa

“Abbiamo centinaia di aziende che lavorano a singhiozzo, negozi che non possono vendere perché fanno coprifuoco e multinazionali che fanno affari d’oro, c’è una distorsione a loro vantaggio”. Per Alberto Griffini di Apindustria “una marea di negozi e partite Iva hanno chiuso”. I Comuni devono essere “il collante per l’economia del territorio, aiutare a portare messaggi ad un livello superiore”, affrontare il tema dei dazi (che all’estero non è un tabù ma uno strumento di sostegno alla produzione) e della difesa della qualità del “made in Italy”. Infine, è necessario che vengano ridotti i tempi dei tamponi: “molti lavoratori hanno i bambini a casa per quello che poi si scopre essere solo un raffreddore”.

 

Il settore artigiano

Veniamo all’artigianato, il settore più prossimo al livello comunale. Giulio Baroni (Confartigianato), Alessandra Ginelli e Daniele Tarenzi (Cna) hanno spiegato che “la situazione sta tornando drammatica e inciderà in maniera pesante su tante micro piccole imprese”. Si rende necessario “dare un sollievo alle imprese, sgravandole dai costi”. Aumentando gli “appalti a km zero, magari spacchettati e più piccoli”. Soprattutto “snellire la burocrazia per chi lavora col Comune”. Fondamentali “la lotta all’abusivismo” la riduzione “dell’imposta pubblicità, decisamente fuori mercato”. In sostanza, “la gestione ordinaria sta raggiungendo costi eccessivamente onerosi”. L’umore è plumbeo, perciò è importante che il Comune dimostri vicinanza, concretezza e lungimiranza. In particolare per chi non si dà per vinto e ha sostenuto costi per la sicurezza.

 

Agricoltura

Per quanto concerne il livello agricolo, il Comune di Crema potrebbe concretamente “sostenere vendite dirette, mercato agricolo e agriturismi”. Paolo Spadari (Libera agricoltori) e Mauro Berticelli (Coldiretti) hanno offerto la disponibilità ad affrontare i vari problemi del settore attraverso degli specifici incontri. Anche in questo settore non mancano difficoltà ma segnali di speranza, “col pullulare di giovani attività”. Discorso diverso per quanto concerne “il livello di complessità” dovuto al comparto della trasformazione del latte, per il quale le amministrazioni locali possono fare ben poco. Il comparto agricolo è comunque ritenuto in “minor difficoltà rispetto ad altri settori, che oggi devono avere la priorità”. Ciò che può fare il settore è “dare una mano al sistema, mettendo a disposizione prodotti e servizi di qualità a prezzi calmierati”.

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