22-10-2015 ore 19:20 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Nuovo cda Teatro S.Domenico, minoranza furente col sindaco: “non ha limiti di ingordigia nell’occupare ogni spazio di potere”

A buona parte della minoranza è risultata piuttosto indigesta la nomina dei tre membri del consiglio di amministrazione della Fondazione San Domenico di competenza del consiglio comunale. In un documento comune sostengono che “la Bonaldi non si è fatta mancare proprio nulla appoggiando il candidato dei Cinque Stelle, che poteva contare solo su due voti e bocciando conseguentemente quello presentato dal centro destra che poteva invece contare su almeno cinque voti. È entrata con la solita arroganza a gamba tesa decidendo lei per conto degli altri”.

 

Senso delle istituzioni

“Con la maggioranza che la sostiene – sostengono Simone Beretta, Renato Ancorotti, Laura Zanibelli, Antonio Agazzi, Paolo Patrini, Tino Arpini - il sindaco si è riconfermato un’altra volta priva di senso delle istituzioni mettendosi a giocare in modo irresponsabile, illiberale ed antidemocratico. Che pena! Se quello era il suo obiettivo bastava dirlo che avremmo evitato di presentare il nostro candidato di centro destra. Non ha limiti di ingordigia nell’occupare ogni spazio di potere. A quale pro? Che sindaco è mai chi si comporta in modo politicamente capriccioso come fa la Bonaldi? Una dabbenaggine amministrativa che non le giova e che la isola ancora di più tra l’opinione pubblica ed i suoi stessi elettori”.

 

Equilibrio

“Una maggioranza è forte quando rispetta le regole, diventa debole quando le calpesta. Quella che sostiene il sindaco – sostengono alcuni dei consiglieri di minoranza, escluso il Movimento 5 Stelle - è sempre più una maggioranza patetica e priva di equilibrio istituzionale. Totalmente privi di buon senso non avvertono nemmeno più il dovere di motivare la ragione di quella che sarebbe stata comunque la loro squinternata azione sottobanco orientando sei voti verso il candidato dei Cinque stelle, stelle abbondantemente appannate e spuntate”.

 

Finti ingenui dei cinque stelle”

“Se qualcuno si aspetta ancora della trasparenza da chi è alla guida di questa città si rassegni perchè non è certo una dote che rientra nei loro costumi. Ma questo è un fatto oramai acclarato. Non si salvano neppure i finti ingenui dei cinque stelle già politicamente più vecchi di quella politica che dicono di non condividere ma che poi scimmiottano alla prima occasione per evidenti interessi di parte. Dalla lettura delle schede di votazione risulta chiaro l’accordo che hanno stretto, certamente non alla luce del sole, con il centrosinistra che gli ha travasato i voti necessari a far passare il proprio candidato”.

 

Il segreto dell'urna

“È naturale chiedersi in cambio di che cosa sia avvenuto tutto questo. Difficile non pensare che i Cinque Stelle dovranno politicamente restituire in un modo o nell’altro il favore ricevuto visto che quanto accaduto è certamente intervenuto come uno stretto accordo tra le parti. Su questo – proseguono - non vi è proprio nessun’ombra di dubbio. Che brutto lavorare fianco a fianco con persone come la Bonaldi che alla prima occasione ti pugnalano politicamente nel segreto dell’urna. Che vergogna. Noi siamo politicamente certamente più onesti e coerenti”.

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