22-04-2017 ore 18:30 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Afm, il futuro è l’esternalizzazione. Lucia Piloni: “smarriti i valori della sinistra”

“Non c’è mai fine al voler privatizzare la cosa pubblica là dove si prevede un guadagno per il privato”. Questo il commento amaro di Lucia Piloni, consigliere comunale di Rifondazione comunista, in merito al futuro delle farmacie municipalizzate (Afm). L’annuncio è stato dato dal sindaco durante la scorsa riunione della commissione garanzia: “mentre spiegava ai presenti la necessità di inserire, tra i compiti di Scrp anche l’attività di controllo sulle aziende appaltatrici dei servizi, annunciava che in futuro si prevede di cedere altre attività comunali: le farmacie comunali”.

 

Afm, i punti di forza

Per Piloni, diversi sono i motivi per opporsi all’esternalizzazione del servizio: “le farmacie comunali sono in attivo, si sono sviluppate anche a livello di occupazione creando nuovi posti di lavoro, ci sono convenzioni e sconti per situazioni particolari di disagio, tutto l’utile viene reinvestito per il sociale e negli ultimi tre anni vi è stato un aumento di fatturato e di utile costante. Dalle proiezioni si prevede un ulteriore incremento. Essendo gestite dal pubblico sono attente a mantenere le strutture periferiche anche quando poco redditizie perché se ne comprende l’importanza sociale per quei comuni e zone ove presenti. Sono curiosa di leggere quale giustificazione addurrà per tale operazione e pensare che saremmo noi gli ideologici”.

 

Scomparsa dei valori

“Purtroppo le condizioni e la salute umana non pare siano più un valore primario da preservare dall’avidità e cinismo delle logiche privatistiche. Questo PD e questo sindaco si propongono per rigovernare la nostra bella città – aggiunge Piloni – ma dei valori sociali della sinistra paiono avere smarrito quasi tutto. Bene abbiamo fatto allora a decidere di correre da soli con la lista Cambiare si può! Ambiente e solidarietà: pensiamo che non saremo soli, ma vicino alla gente che trova queste logiche oramai lontane anni luce da quei valori di solidarietà di cui si vantavano. Vogliamo rimetterli in primo piano, e sulle farmacie comunali faremo una strenua lotta per impedire che facciano la fine cui la sindaca ci invita arrogantemente a prenderne atto e rassegnarci. No! Non staremo fermi a guardare”.

 

La secca smentita del sindaco

Informata della vicenda, il sindaco Stefania Bonaldi ha seccamente smentito la ricostruzione effettuata da Lucia Piloni, bollando come "assurdità la presunta affermazione attribuitami in commissione di garanzia circa la possibile vendita delle farmacie comunali. Affermazione spudoratamente falsa e tendenziosa, che non troverà riscontro in alcun verbale e che sono pronta a dimostrare in ogni sede, chiedendo conto anche ai consiglieri di minoranza presenti in quella seduta. Si parlava di società partecipate e non si è nemmeno fatto il nome delle farmacie comunali. Non c'è nulla di vero né una riga in nessuna delle bozze del nostro programma che decine di persone hanno in mano in queste settimane perché il nostro è un lavoro corale, dunque chiunque può testimoniare che queste sono pure illazioni e fantasie, rispetto alle quali valuterò come tutelarmi. Le farmacie comunali di Crema sono una azienda sana che svolge un egregio servizio ai cittadini e che annualmente eroga contributi per la spesa sociale nell'ordine dei 200 mila euro. La loro vendita non è in agenda né in programma. Punto".

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