22-04-2014 ore 13:34 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, Gianmario Donida si oppone “al saccheggio del San Domenico”. Il consigliere della Fondazione: “dove vogliamo arrivare?”

“ll polo culturale della Fondazione S. Domenico è forse una delle maggiori ricchezze che stiamo creando in questi anni sul nostro territorio. Ci porta ad essere conosciuti davvero molto lontano”, spiega il consigliere della Fondazione, Gianmario Donida, dopo l’appello del direttore artistico Enrico Coffetti al sindaco Stefania Bonaldi ed al territorio perché in fase di bilancio non vengano confermati i tagli al teatro di piazza Trento e Trieste.

 

Il finanziamento originario

“Il prossimo anno – aggiunge - avremo a Milano e in Lombardia l’Expo e dei piani territoriali di Cultura e Turismo notevoli in tutte le Province. E’ davvero ora il momento di “saccheggiare” questa ricchezza? Anzi, vorrei che si ripristinasse l'importo originario. Non dimentichiamo che anche lo scorso anno ne abbiamo subito un altro di 25.000 euro”.

 

Dove vogliamo arrivare

“Dove vogliamo arrivare, come chiede nella sua lettera il direttore artistico Coffetti? Politici o meno, è solo troppo comodo prendersela con la cultura che, l'amministrazione comunale della Bonaldi lo dice con i fatti, non è companatico. Perciò giù con i tagli”.

 

Churchill e i Rolling Stones

“Periodo difficile, si dice, ma come diceva Churchill a chi chiedeva durante la guerra dei tagli alla cultura Then what are we fighting for?, cioè per che cosa combattiamo se non per questo? Io – prosegue Donida - direi lo stesso ora e proprio in questo momento. Ora che si è discusso dei Rolling Stones al Circo Massimo (meno dei Rolling Stones e più del Circo Massimo), ora nel momento de La grande bellezza e dell'Oscar, ora che Renzi ad Obama dice che siamo una super potenza culturale, ora che si combatte giorno per giorno contro l'economia che strozza e la spesa che si riduce, ora che Ruggeri scopre Crema (vedi La Provincia di quei giorni e alla buon'ora), ora che cadono le mura di Crema e che siamo pieni di buche”.

 

Da Noemi a Barbareschi

“Ma dopo una serata come quella con Noemi, Stefania Rocca, oppure dopo le 2 ore e mezza con Barbareschi e Dini nel Discorso del Re, dopo la Simona Atzeni che balla ed incanta, oppure dopo uno spettacolo qualunque che ti è piaciuto, anche amatoriale come ci sarà nei prossimi giorni, beh direi che passa tutto in secondo piano. Se invece tutto questo non ci dovesse essere, vedremmo Crema solo con le strade senza le buche, con buche chiuse perciò ma senza nemmeno niente intorno. Senza cioè l'essenza di Crema che sarà però allora perfetta. Però sia chiaro che a me questo non piace. E così, lo so, vale per molti altri miei concittadini.  E’ per questo motivo che ho parlato” conclude Donida.

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