Il centrodestra di Crema ha sollecitato l'amministrazione comunale ad un rapido intervento, perché “per le alle persone portatrici di disabilità o con mobilità ridotta, anche temporanea, ad oggi è impraticabile il superamento dei binari da viale santa Maria”. Gli esponenti di minoranza si domandano se Crema sia davvero inclusiva: "ci sono difficoltà anche per chi transita con le biciclette, coi passeggini o insieme ai bambini". Non solo: “Il progetto dell’attuale sottopasso non prevedeva sin dall’inizio il passaggio di persone con mobilità ridotta o con disabilità con carrozzine guidate a mano o a motore, sembrerebbe tecnicamente per le pendenze possibili, come riportato durante l’osservatorio contro le barriere architettoniche”.
‘Ascensore rotto’
‘Per il superamento dei binari dal viale verso centro Crema e viceversa, alle persone portatrici di disabilità in modo autonomo o accompagnate, rimane il solo ascensore, costruito da Rfi per raggiungere i binari. Peccato che l’ascensore per più giorni risulti rotto. Durante la riunione dell’Osservatorio l’unica soluzione individuata dalla giunta è aspettare la realizzazione del prossimo sottopasso ciclopedonale senza dare risposta sui tempi previsti. Fin dall’inizio, avevamo ritenuto che la soluzione più opportuna fosse integrare il passaggio ciclopedonale sia nel progetto del sottopasso principale, sia nel progetto appositamente studiato per il sottopasso Rfi necessario per il raggiungimento dei binari. Tale impostazione avrebbe consentito di evitare la previsione di un ulteriore sottopasso ciclopedonale sul viale, ottimizzando sia i costi che la funzionalità complessiva dell’intervento”.
Le uniche ipotesi
Invece ci è sempre stata negata la possibilità di mantenere il sottopasso Rfi aperto tutto il giorno al pubblico anche quando non necessario per prendere i treni. Ora ce lo troviamo come unica ipotesi temporanea perché l’amministrazione non ha previsto per tempo come risolvere la problematica dell’attraversamento per persone con disabilità. Una progettualità in mano alla amministrazione da dieci anni, che ora non sa dichiarare i tempi di soluzione e non ha previsto per tempo come non tagliare fuori dei cittadini da un quartiere all’altro, e forse neanche semplicemente per prendere il treno. Non ci accontentiamo di sentirci dire che l’ascensore è competenza di Rfi. Già in Osservatorio abbiamo chiesto che, ormai a cose fatte, almeno si prema su Rfi perché installi tecnologie che garantiscano in tempo reale la verifica del funzionamento dell’ascensore, anche a distanza, con chiamata immediata di intervento quando guasto; che ci sia una pianificazione chiara del futuro ciclopedonale da parte dell’amministrazione e che si verifichino possibili miglioramenti sull’attuale sottopasso”.