21-12-2016 ore 15:00 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Nell’ex tribunale un presidio socio sanitario con ambulatori e degenti subacuti

Nell’ex tribunale di Crema, desolatamente vuoto dal mese di aprile del 2014, potrebbe essere realizzato un Presst, ovvero un Presidio socio sanitario territoriale “con la prevista presenza di 10 ambulatori per medici di base e di 5 ambulatori per medici specialistici, un reparto degenza di 20 posti letto” ed un polo universitario infermieristico, con l’accorpamento delle scuole di Lodi e di Crema ed una sessantina di iscritti. Per riuscire a concretizzare un progetto di tale portata – che vedrebbe la realizzazione dell’intera filiera socio sanitaria assistenziale con la sola esclusione dell’Asl, destinata agli Stalloni - il Comune potrebbe cedere l'immobile all'Asst o alla Regione purché "a condizioni compatibili con il piano di sostenibilità dell'intera operazione".

 

Lo svincolo ministeriale

Il progetto complessivo, al quale sta alacremente lavorando il direttore generale Luigi Ablondi, deve essere consegnato alla Regione entro la fine dell’anno. Va detto che sull’area dell’ex tribunale - superficie lorda di circa 5800 metri quadrati - la scorsa estate il Comune ha ottenuto dal Ministero di Grazia e Giustizia lo svincolo dalla destinazione a servizi giudiziari. Il tema è stato anticipato ai capigruppo nella seduta del 19 dicembre e ripreso ieri dal sindaco Stefania Bonaldi durante l’illustrazione del bilancio previsionale in consiglio comunale.

 

Nuova funzione e dignità

Come spiega il sindaco Stefania Bonaldi “il Ministero ha chiarito che non vi è alcuna ipotesi, nemmeno remota d’insediare nuovamente il servizio giustizia a Crema riportando il tribunale. Ha quindi autorizzato l’insediamento nel plesso di altre funzioni. Quella del tribunale è stata una perdita inaudita per il nostro territorio, una vera deprivazione. Riteniamo che dare a quel plesso una nuova funzione e una nuova dignità, come l’insediamento di servizi sanitari e socio sanitari pubblici possa rappresentare quanto meno un effetto restituzione alla comunità, in un comparto così importante per i cittadini”.

1665