Il comune di Crema, partner della Rete Ready dal 2013, aderisce all’iniziativa nazionale approvata in occasione dell’incontro annuale tenuto a Pesaro il mese scorso. Nella giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza gli enti della rete ricordano che l’art. 2 della Convenzione sui diritti dell’Infanzia, ratificata dall’Italia nel 1991, prevede quanto segue: “gli Stati parti adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il fanciullo sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione…”. Per rendere effettivo questo impegno, chiediamo al Legislatore di intervenire per consentire anche ai bambini e alle bambine nati da un progetto familiare di una coppia non eterosessuale di vedere riconosciuta la loro famiglia al pari delle altre”.
Famiglie omogenitoriali
“Vogliamo continuare a tenere alta l’attenzione sulla disparità di trattamento che subiscono i bambini e le bambine delle famiglie omogenitoriali, che nel nostro Paese non hanno gli stessi diritti di figli e figlie nati e cresciuti da coppie di persone eterosessuali. La vita famigliare delle persone LGBT+ risulta, entro l’assetto normativo esistente nel nostro Paese, non ancora compiutamente tutelata, generando disparità di trattamento nel quadro degli stati dell’unione europea e di fatto discriminando in primis bambini e bambine, che non vedono riconosciuto il loro diritto ad avere due genitori. Come già ribadito il 12 maggio 2023, durante la manifestazione Le città per i diritti a Torino, alla quale hanno partecipato Amministratori e Amministratrici da tutta Italia, non è più procrastinabile un intervento legislativo, più volte richiesto anche dalla Corte costituzionale, per consentire ai comuni di assicurare ai figli e figlie delle coppie omogenitoriali piena tutela attraverso il riconoscimento anagrafico della doppia genitorialità. Sui sindaci e sulle sindache si concentrano infatti sia le richieste di intervento per agire come ufficiali di stato civile nelle iscrizioni anagrafiche, sia le intimazioni delle autorità di governo a non farlo. Una situazione di intollerabile incertezza, generativa di ingiusta e dolorosa tensione sociale ed umana”.
Genitore elettivo
L’assessora alle Pari opportunità del comune di Crema, Emanuela Nichetti, ricorda che “l'Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere una legge che tuteli adeguatamente i figli e le figlie delle coppie omogenitoriali. Le famiglie omogenitoriali però esistono: è un dato di realtà. Nel nostro ordinamento viene riconosciuta solo la responsabilità del genitore biologico e non quella del genitore elettivo. Per poter garantire i diritti ai figli e alle figlie delle coppie omogenitoriali l’unica soluzione, alla luce del vuoto normativo, è l’adozione in casi particolari. Questa possibilità però richiede una procedura giudiziaria, con costi significativi e tempi di attesa molto lunghi: portare a termine l’adozione, infatti, può richiedere mesi o anni. In questo periodo il bambino ha giuridicamente un solo genitore e il genitore intenzionale non può prendere decisioni per il minore in molti ambiti della vita quotidiana”.
Il vuoto legislativo
“Per ovviare a questi limiti, la soluzione migliore sarebbe un riconoscimento immediato alla nascita, come già chiesto da più di 300 amministrazioni di tutti gli orientamenti politici durante l’incontro Le città per i diritti del 12 maggio 2023 a Torino. Solo così si potrebbe porre rimedio alla mancanza di tutele e diritti per i figli delle famiglie omogenitoriali e mettere fine ad una situazione che di fatto è discriminatoria. Anche la Corte costituzionale ha già più volte richiamato il Parlamento a colmare questo vuoto legislativo. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che tutti i bambini sono persone, titolari di diritti inviolabili, tra cui il diritto alla relazione con entrambi i genitori. È necessario ed è un atto di civiltà, che il legislatore metta al centro il loro preminente interesse”.