“Non stiamo vivendo solo una crisi economica e politica, stiamo vivendo una crisi delle comunità. Bisogna ricreare la coesione sociale, rifondare un sistema di valori condivisi, lontani dall'individualismo e dalla velocità che la società oggi ci richiede. Ecco quindi che il welfare può diventare un mezzo per generare nuove collaborazioni tra i cittadini, per riscoprirci comunità. Per dare vita ad un sistema sociale di prossimità, che sia vicino alle persone, che non lasci indietro nessuno. Un sistema sociale che guardi alle periferie e faccia rinascere i quartieri, aiuti le persone discriminate o quelle che non hanno una stabilità economica. Lo Stato deve esserci per colmare situazioni di svantaggio, per consentire a tutti di essere parte attiva di una comunità”. Si è presentato così all'Arci Ombriano il nuovo assessore ai servizi sociali del comune di Crema, Anastasie Musumary, invitata dagli esponenti del partito di Rifondazione comunista nell'ambito di un dibattito sul futuro di Crema “multiculturale ed inclusiva”. Con lei anche Paolo Losco, già candidato sindaco per Sinistra unita e Alberto Fusar Poli, referente per la mediazione abitativa di Ombriano e Sabbioni. Moderava Fausto Lazzari.
Un mondo diverso
Il concetto è chiaro: nel presente e nel futuro il welfare deve giocare un ruolo da protagonista. “Non può essere una pezza, deve aiutarci a far capire che un mondo diverso è possibile” chiarisce Losco. Non a parole, ma coi fatti. “Deve proporre soluzioni in una situazione complicata”. Dati alla mano “siamo l'unico paese europeo in cui a fronte di un aumento dell'inflazione gli stipendi sono diminuiti. E poi l'Italia è vittima del precariato. Oggi non è povero solo chi non ha un lavoro, ma anche chi lavora 40 ore a settimana. Il nostro è un paese pieno di disuguaglianze. Tocca al welfare spiegare che, anche in una piccola realtà come Crema, un mondo diverso è possibile. Noi faremo la nostra parte: nel programma di Sinistra unita il welfare era e resta un caposaldo. Dopo l'appuntamento elettorale di settembre, ci costituiremo come associazione e saremo disponibili a collaborare con l'amministrazione”.
Coprogettazione
Continua dunque la fitta rete di collaborazione con le associazioni che l'amministrazione comunale di Crema ha creato per generare un welfare di comunità. Scadrà nel 2023 il secondo bando per la coprogettazione, “ma questa esperienza verrà rinnovata, perché non si può più tornare indietro. Non si può più pensare ad un welfare impostato in modo diverso. Certo, si può e si deve migliorare, soprattutto sul versante delle relazioni tra i vari attori, ma della coprogettazione non si può più fare a meno”. Come ha chiarito l'assessore Musumary: “l'intenzione del comune è quella di riunire e riqualificare l'impianto, consolidare il rapporto tra ente locale e terzo settore per dare attuazione ad un'amministrazione sempre più condivisa”. L'attenzione si è focalizzata sulle case popolari: “è nostra intenzione insistere sullo strumento della mediazione abitativa, consolidare la collaborazione con gli operatori sociali e far fronte alla piaga della morosità, chiedendo sussidi regionali per l'accompagnamento in caso di morosità incolpevole. Vogliamo poi agire ancora di più sul versante della corresponsabilità, nella convinzione che il welfare non debba essere un aiuto fine a se stesso, debba piuttosto valorizzare le persone come risorse e sostenerle nella costruzione o ricostruzione di un'autonomia”.
Abitare è vivere
Alberto Fusar Poli ha portato l'esperienza degli operatori sociali di comunità. “L'avventura della mediazione abitativa è iniziata, in via sperimentale, nel 2014 e nel tempo si è consolidata. Otto anni fa il comune di Crema ha deciso di abbandonare l'idea del servizio sociale come erogatore di prestazioni specialistiche e di renderlo un supporto per le comunità, diffuso nelle varie zone sociali di cui si compone la città. Questo ha consentito un'integrazione costante tra l'ente pubblico e le realtà sociali che animano il territorio garantendo prossimità, generatività, corresponsabilità e valorizzazione delle capacità di ciascuno. Il welfare di comunità guarda ad ogni singola persona come risorsa da mettere a frutto per il contesto nel quale è inserita, generando per ciascuno una nuova presa di consapevolezza”.
Ascolto e mediazione
Si vede bene nelle questioni dell'abitare, intese in senso ampio. “La dimensione dell'abitare non può essere ridotta alla sola morosità, che pure è importante. Richiede un approccio multidisciplinare tra i vari uffici e una partecipazione attiva dei soggetti coinvolti. Il nostro lavoro è fatto di ascolto e di mediazione, appunto. Cerchiamo insieme di trovare soluzioni per vivere al meglio i luoghi”. Per generare bellezza, anche negli angoli. “La bellezza salva”, interviene Losco. Alberto, che da tempo propone progetti educativi nei contesti popolari, lo respira tutti i giorni. “Una nuova iniziativa è in partenza grazie alla collaborazione del comune con le Acli ed il sostegno di Fondazione Cariplo: mira a portare la cultura nei quartieri, grazie al talento di artisti capaci di coinvolgere le comunità”. L'inclusione, insomma, è “un quadro che può essere dipinto attingendo da ciascuno”, animandosi di vicinanza, ascolto e solidarietà. O, in una parola, umanità. Di certo, non si può fare da soli. “Dobbiamo tornare ad essere comunità”. Le parole dell'assessore Musumary risuonano come un impegno, come una speranza. Per Crema, per l'Italia. Ma, prima ancora, per il bene di ciascuno di noi.