“La tutela dei cittadini cremaschi è la prima preoccupazione per l’amministrazione comunale e l’attenzione e l’impegno per la salvaguardia del progetto di social housing di Casa Crema + e dei nuclei familiari che ivi risiedono sono stati da subito massimi e continueranno ad esserlo sino a quando non si riuscirà ad addivenire ad una soluzione soddisfacente, che garantisca il rispetto dei principi fondativi dell’edilizia a canone calmierato e la tutela degli inquilini”.
La grave situazione
Così l’assessore Fabio Bergamaschi, dopo l’annuncio di una conferenza stampa dei residenti, decisi a denunciare “la grave situazione che si è venuta a creare a seguito della presentazione dei conguagli e dei preventivi 2016 delle spese condominiali da parte della proprietà Investire Sgr, conguagli e preventivi mai emessi in precedenza, in cui si profila un aumento delle spese tali che, associate al canone di affitto, portano ad un’incidenza economica superiore a quella del libero mercato con importi difficilmente sostenibili dalle famiglie ivi residenti e con le evidenti gravissime conseguenze”.
Il peccato originale
“All’unisono ed in piena sintonia con il gestore sociale Acli e mantenendo un costante filo diretto con i rappresentanti degli inquilini del complesso residenziale – prosegue Bergamaschi - il Comune di Crema si è immediatamente attivato, ormai da lunghi mesi, nei confronti della proprietà Investire SGR, avanzando con fermezza alcune richieste che si ritengono ragionevoli ed opportune alla luce delle mutate condizioni impiantistiche e tecniche riscontrate nel corso degli anni e dei conseguenti aggravi degli oneri accessori e di riscaldamento a carico degli inquilini. Il peccato originale dell’errato calcolo dei consumi da parte della proprietà non può essere riversato sulle spalle di chi ha deciso, talvolta non solo per necessità ma anche per scelta ideale, di trasferirsi a vivere nel complesso di social housing”.
Le parti lese
“Comprendiamo come ogni attore coinvolto nella vicenda non stia vivendo posizioni di comodo e come anche la stessa proprietà, in una certa misura, risulti essere parte lesa rispetto a chi le ha consegnato impianti difettosi o difformi da quanto pattuito, ma risulta imprescindibile evitare che ciò vada a gravare su bilanci familiari già spesso provati dai morsi della crisi economica. Lo sforzo corale del Comune, del gestore sociale e di Fondazione Housing sociale ha prodotto quale importante risultato la tabula rasa del pregresso da parte di Investire, ovvero l’azzeramento degli oneri accessori dovuti dagli inquilini fino al 2015. Una misura molto significativa, che gli inquilini stessi hanno apprezzato ma che Comune ed Acli non ritengono sufficienti per la tutela dei medesimi e del progetto stesso. Per questo motivo stiamo presidiando la questione con l’attenzione rivolta ad almeno due ulteriori elementi: la profusione di ogni sforzo possibile della proprietà per la compressione degli oneri accessori e la revisione al ribasso dei canoni di locazione. L’attenzione è massima, perché Casa Crema + costituisce un valore che la città non vuole perdere, ma anzi rilanciare”.