21-05-2021 ore 11:35 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Il nuovo asilo nido comunale sorgerà nell'area verde tra le vie Desti e IV Novembre

Una porzione del parchetto tra via Desti e via IV Novembre è il luogo scelto dall’amministrazione comunale per realizzare il nuovo asilo nido. Il progetto realizzato dallo studio Lussignoli di Brescia è stato approvato dalla giunta comunale. Ora verrà candidato a un bando del Ministero dell’Istruzione. L’obiettivo del comune è ottenere un finanziamento di 1 milione e 50 mila euro. Gli altri 900 mila euro sono già previsti nel Piano delle opere 2020.

 

I punti di forza

Secondo l’amministrazione “la scelta di via Desti ha diversi punti di forza, il primo dei quali è quello di non stravolgere il bacino d’utenza della città. L’esperienza della pandemia ha suggerito di prevedere più spazi e modularità: complessivamente l’edificio e le sue pertinenze occupano una superficie di circa 1.400 mq. Anche costruttivamente l’asilo sarà avanzato: grazie a materiali e isolamento il suo fabbisogno energetico sarà molto ridotto”. Per l’assessore ai lavori pubblici Fabio Bergamaschi “la struttura che attualmente ospita in centro l’attività di accoglienza dei bambini da 0 a 36 mesi in via Dante è ormai inadeguata. Dimensioni, caratteristiche degli spazi, dotazioni impiantistiche, esigenze pedagogiche, suggerivano di costruire una struttura completamente nuova, adeguata sotto tutti i punti di vista. Un investimento importante col quale il comune dà il via a una costruzione che sarà bella, accogliente, efficiente e farà da punto di riferimento”.

 

Tre moduli

“Il progetto per il nuovo nido è ambizioso e il costo importante”. Come sottolinea l’assessore alla Pianificazione territoriale e bilancio, Cinzia Fontana, “accompagnati dai progettisti, abbiamo innanzitutto pensato ad una struttura che non replicasse i numeri attuali di 32 bambini, in due moduli, bensì tre moduli per un potenziale di 48 posti. Un secondo elemento è stato l’ampliamento degli spazi: il contagio da Covid ci ha insegnato che gli standard strutturali non bastano, ogni bolla richiede uno spazio a sé. Va aggiunto il costo della materia prima, lievitato in modo molto significativo nell’ultimo anno e scelte impiantistiche innovative che hanno determinato il nuovo quadro economico, che peraltro contiamo di riuscire a contenere un poco nella fase della progettazione esecutiva, quando verrà messa a gara”.

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