21-05-2016 ore 18:19 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema. Cinque stelle ad alzo zero sulla Fondazione san Domenico

“Il metodo Strada? Situazioni lavorative irregolari”. Non lascia spazio ad interpretazioni la conferenza stampa tenuta dal Movimento 5 stelle presso il Comune di Crema sabato 21 maggio. Secondo Alessandro Boldi e Christian Di Feo, “quella che emerge è una gestione assai ‘autoritaria’ da parte del preside/presidente Giuseppe Strada. Molte azioni vengono portate all’attenzione dopo che sono state realizzate, per una semplice ratifica. Ultima fra queste la convenzione con l’associazione Bottesini, già firmata dal presidente, di cui nei verbali consultati non vi è alcuna traccia”.

 

Le linee d’indirizzo

Verbali che i Cinque stelle hanno dovuto consultare “direttamente in sede della Fondazione”, mentre avrebbero desiderato riceverli via mail. Ad otto mesi dall’insediamento, aggiungono, “il consiglio di amministrazione non ha prodotto la definizione delle linee generali dell’attività della Fondazione, ma neppure dal presidente è venuto uno straccio di programma per sottrarre la Fondazione e le sue attività al lento, inesorabile declino certificato dai numeri sconfortanti degli ultimi anni”.

 

Importanti profili di irregolarità”

Alla “mancanza di strategia” ed agli “errori di metodo”, si affiancano “problemi di merito strutturale che non vengono affrontati in alcun modo. Il più grave è la situazione dei dipendenti del Folcioni. Dai verbali emergono situazioni contrattuali che presentano importanti profili di irregolarità”. In sostanza, secondo i Cinque stelle ci sono insegnanti che non sono in possesso “del titolo specifico di insegnamento dello strumento”. Gli insegnanti “hanno un contratto assimilabile a quello dei maestri d’asilo, con tutto quello che ne consegue a partire dall’inquadramento e dal rispetto del contratto di lavoro”.

 

La richiesta d’intervento

Per Boldi e Di Feo, “la presenza di docenti non in possesso dei requisiti che la legge impone certamente non qualifica l’istituto, ma nulla vieta, che si programmino dei percorsi che consentano loro di regolarizzarsi, conseguire i titoli che servono e magari concordare anche situazioni contrattuali più adatte al loro lavoro”. In conclusione, “se il presidente Strada non vuole sentire queste ragioni, chiediamo al sindaco di intervenire e di fare chiarezza tanto sul metodo quanto sul merito di queste questioni, che mettono a rischio la stabilità gestionale dell’intera Fondazione”.

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