20-12-2024 ore 18:28 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Riduzione della soglia Irpef: ‘la misura adottata dal comune di Crema penalizza i più fragili’

“La decisione dell’amministrazione comunale di Crema di abbassare la soglia di esenzione IRPEF da 18.000 a 15.000 euro rappresenta un passo indietro nella tutela delle fasce più deboli della popolazione. Se da un lato riconosciamo le difficoltà economiche derivanti dai tagli imposti dal governo ai bilanci comunali, dall’altro riteniamo che scaricare il peso di queste difficoltà su chi già vive situazioni di fragilità non sia la scelta più giusta né coerente con i principi di equità e giustizia sociale”.

 

Segnale fortemente negativo

Per Gabriele Cavallini, coordinatore cittadino di Sinistra italiana “Crema, negli ultimi anni, si è distinta come un comune virtuoso in tema di esenzione Irpef, posizionandosi sopra la media provinciale. Tuttavia, la nuova soglia di 15.000 euro non può certo essere considerata un reddito “benestante”. Questa decisione, seppur giustificata dalla maggioranza come “sofferta”, manda un segnale fortemente negativo a una parte significativa della popolazione che avrebbe bisogno di maggiore protezione, specialmente in un periodo di crescente difficoltà economica, come dimostrano i numeri del bilancio sociale e i numerosi report degli ultimi mesi, ancora più grave se si pensa che, invece, i contributi alle scuole paritarie non solo non sono stati toccati ma, al contrario, sono aumentati”.

 

Crescenti disuguaglianze

La Sinistra italiana cremasca ritiene che “esistano e che avrebbero dovuto essere adottate, alternative più eque per affrontare le sfide di bilancio. Ad esempio, restando in tema Irpef, sarebbe stato possibile introdurre una maggiore progressività, chiedendo un contributo proporzionalmente più alto ai redditi maggiori, senza gravare ulteriormente su chi è già in difficoltà. Sinistra Italiana Crema ritiene che oggi non sia più il tempo dei compromessi al ribasso, le crescenti disuguaglianze e le sempre più diffuse marginalità sociali hanno bisogno di prospettive e di vicinanza, possibili solo con la costruzione di un progetto politico capace di difendere le fasce più deboli, con scelte innovative che mettano al centro la giustizia sociale, la sostenibilità ambientale e il diritto a condizioni di vita dignitose per tutti”.

 

Il confronto

“A metà del mandato di questa maggioranza, tutto questo non sembra essere ancora all’orizzonte. Eppure è necessario, forse già con colpevole ritardo, ridare fiducia ai milioni di cittadini che l’hanno persa. Questo deve essere, oggi, il grande obiettivo della politica, che per riuscirci deve ripartire dai territori. Ci auguriamo che questa scelta apra un confronto che porti finalmente a politiche che mettano davvero al centro le persone e i loro bisogni”.

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