Crema, riordino Aziende Partecipate. Matteo Piloni, Pd: "la situazione è critica", al vaglio l'esternalizzazione del teleriscaldamento. "Nessuna ricaduta negativa sui lavoratori"
"Negli ultimi anni le società partecipate sono state viste come luoghi di spartizione politica". Per Matteo Piloni "è colpa di una certa politica, di una certa parte, che le ha gestite proprio così, riducendole in uno stato finanziario che definire delicato è un eufemismo. Un atteggiamento che ha messo in secondo piano il loro ruolo, che è quello della gestione dei servizi, fondamentali per i cittadini".
La doverosa razionalizzazione
Secondo il segretario provinciale del Partito Democratico "ad un anno e mezzo di distanza dalle elezioni amministrative abbiamo voluto giocare un ruolo importante su questo tema, non solo per una doverosa e utile razionalizzazione delle stesse, ma soprattutto nell'ottica di migliorare la qualità dei servizi in città e non solo".
Approfondita analisi
Approvata a maggioranza durante il consiglio comunale di ieri, la delibera quadro di riorganizzazione delle aziende Partecipate è un documento che ha avuto una lunga gestazione, "frutto di un'approfondita analisi da parte di tutta la maggioranza. La più importante delibera portata fino ad oggi in consiglio comunale. Una scelta politica ben precisa che vuole imprimere una svolta".
Scrp grande comune
"Il tema - aggiunge Piloni - è complesso e vasto, ma l'obiettivo è semplice: puntare su SCRP restituendole il suo ruolo originario quello di grande comune dei servizi. Una società a disposizione dei Comuni e del territorio. E' ovvio che, obbligati ad avere una sola partecipazione, la strada da verificare è quella di esternalizzare alcuni servizi, come quello del teleriscaldamento o quelli gestiti dalla società servizi locali, secondo il percorso è stato avviato giovedì e che prevede altri passaggi in consiglio comunale. Una scelta dettata anche dalla difficile situazione finanziaria di entrambe, causate da una pessima gestione targata centrodestra".
La mala gestione
L'attuale situazione, non ha dubbi l'esponente del Partito Democratico, è "frutto di una mala gestione di alcuni servizi: teleriscaldamento in testa. E' bene infatti ricordare che, con la scelta dell'ingresso in LGH, la SCS che allora gestiva tutti i servizi, si divise in due rami. Quello che andò in LGH portando con sè la gestione dei rifiuti, da sempre in attivo e quella che riguardava la gestione dei servizi cittadini, come la piscina, illuminazione e impianti sportivi, da sempre in perdita, non trattandosi ovviamente di servizi redditizi".
Il teleriscaldamento
Per la gestione di questi servizi nacque nel 2007 la SCS servizi locali che, per mantenere un bilancio positivo, avrebbe dovuto puntare tutto sul teleriscaldamento, opportunità per la città e non solo. Una pessima gestione di questo servizio, insieme a scelte discutibili, penso alla piscina ad onde hanno creato una situazione debitoria complessa e profonda alla quale si è cominciato a metter mano solo nell'ottobre 2012, con la nomina dell'amministratore unico".
I lavoratori
La situazione attuale è critica e "la delibera approvata, mettendo le mani avanti, permette all'amministrazione di avere un ampio consenso per porvi rimedio. Ci saranno poi altre occasioni per capire bene i come e i cosa, per poter prendere le decisioni migliori. Scelte che però non ricadranno negativamente sui lavoratori. Tutt'altro. E' importante ricordare - sottolinea Piloni - come dietro queste società ci siano molti lavoratori, ed è altrettanto importante sottolineare come ogni scelta tiene e terrà ben presente il patrimonio professionale e non solo, di chi ci lavora che spesso sono proprio coloro che fanno la differenza sulla qualità del servizio".
Il futuro dei servizi
"E' in quest'ottica che le scelte sulle partecipate devono essere affrontate. Senza alcun timore. In questa fase è in discussione l'assetto societario che riguarda le partecipazioni del Comune di Crema che, ripeto, è obbligato da una normativa che va nella direzione di ridurre le partecipazioni degli enti locali. Comprendo bene alcune preoccupazioni, anche perchè la materia è davvero ostica. Ma l'errore più grande è affrontare questi argomenti con posizioni ideologiche che, in questo caso, non hanno alcun fondamento. Il futuro della gestione dei servizi e della loro qualità necessitano di una virata importante, che potrà dare risultati positivi anche per le importanti scelte che, a breve, dovremo prendere nell'intero territorio provinciale".
L'esito del voto
La delibera è stata approvata dopo tre ore di discussione, con toni piuttosto accesi: 16 i voti favorevoli, due i contrari, Mario Lottaroli e Beppe Bettenzoli di Rifondazione Comunista, due gli astenuti Laura Zanibelli, Nuovo Centro Destra e Tino Arpini, Solo Cose buone per Crema, mentre Simone Beretta e Renato Ancorotti, Forza Italia, non hanno partecipato al voto.