Sull’ipotesi di creare un Presst nell’ospedale santa Marta a Rivolta d’Adda, il sindaco Fabio Calvi è d’accordo, anche se al momento la realizzazione sembra lontana. “È un’idea che si trascina da tempo, da quando era direttore generale Ablondi. Il santa Marta è un centro di riabilitazione e continuerà ad esserlo anche dopo l’emergenza Coronavirus. Se ne era discusso con i sindaci e l’attuale dg dell'Asst di Crema, Germano Pellegata. Un’ipotesi era anche quella di trasferire in città, in una struttura nuova, i posti letto destinati alla riabilitazione e far diventare il santa Marta invece un centro per sub acuti. Questo avrebbe più senso, perché a Crema convergono tutti i paesi del Cremasco. Non sarebbe male l’idea di crearlo nell’ex tribunale. In paese, abbiamo ottenuto dall'Asst di Crema di avere un ambulatorio dove poter fare i tamponi anti Covid. L’abbiamo ottenuto ed è già in funzione da tempo”.
Ricengo si affida all’Auser
Sulla medicina territoriale è intervenuto anche il sindaco di Ricengo Feruccio Romanenghi. “Il Covid ha fatto emergere alcune criticità. per affrontare al meglio questa emergenza sarebbe stato utile avere ancora attivo il presidio di Castelleone. L’unica ancora operativa è Rivolta. Noi abbiamo due medici di medicina generale che prestano servizio a Ricengo, Bottaiano e Sergnano. Durante i mesi critici della pandemia l’Asst e l’Ats li ha praticamente lasciati soli. Capiamo il clima critico, ma noi sindaci ci sentiamo soli. Manca comunicazione. Alcune informazioni, soprattutto tra marzo e aprile, arrivavano quando ormai la quarantena era finita. Per il trasporto dei malati, facciamo affidamento sull’Auser. Durante la prima emergenza, abbiamo dovuto sospendere il servizio. Ora è attivo. Vengono trasportate due persone, se appartengono allo stesso nucleo familiare, oppure uno solo. Alcuni dpi (dispositivi di prevenzione individuale) all’Auser li ha forniti l’amministrazione comunale”.