20-11-2020 ore 11:36 | Politica - Casale Cremasco
di Claudia Cerioli

Cremasco. Medicina territoriale, per Grassi 'tanti proclami ma alla fine nessuna azione'

Prosegue il nostro approfondimento sulla medicina territoriale. Secondo il sindaco di Casale Cremasco e Vidolasco, Antonio Grassi, “il punto critico è stato toccato durante la prima ondata di Covid. In quel contesto si sono spese tante parole per potenziare il servizio di medicina territoriale. È arrivata la seconda ondata, ma non è stato fatto alcuno sforzo per modificare la situazione. Si doveva fare qualcosa subito. Ricordo che appena iniziata la pandemia si parlava di un nuovo ospedale a Cremona, di potenziare quello di Crema. Alla fine si è fatto poco. Ci sono stati solo proclami senza azioni. La guerra si fa con le azioni. Per fare la guerra al Covid bisogna dare ai medici strutture sanitarie adeguate e i mezzi per affrontare l’emergenza”.

 

“Manca un filtro per non intasare gli ospedali”

“A livello locale si combatte - spiega Grassi - ma manca la determinazione che consente di vincere. Le Usca sono molto utili per supportare i medici di medicina generale ma sono poche. I nostri medici di base sono bravissimi ma non hanno il dono dell’ubiquità. Tanti malati vanno curati a casa, ma mancano strutture adeguate. Manca un filtro per non intasare gli ospedali. Se gli ospedali sono dedicato, per la maggior parte, ai pazienti Covid, come si possono curare gli altri ammalati? A domicilio, ma con i dovuti mezzi”.

 

“Più trasporti dallo Stato”

L'emergenza sanitaria ha incrementato le difficoltà strutturali e l'accesso ai servizi essenziali, quelli per i quali buona parte della popolazione paga tasse piuttosto elevate. In tutto il territorio cremasco il servizio del trasporto pubblico è un problema antico e irrisolto. Negli anni ha principalmente penalizzato pendolari e studenti. Negli ultimi mesi le scuole superiori stanno affrontando il disagio della didattica a distanza, alla quale si aggiunge la difficoltà di movimento per raggiungere gli istituti scolastici: “I mezzi di trasporto sono un veicolo di contagi. Si sapeva da tempo, ma non si è fatto nulla. È una questione che deve risolvere il governo centrale. Per evitare il rischio di contagi servono più mezzi e più corse. Uno Stato che lavora con razionalità deve pensare a trovare risorse da investire per potenziare i trasporti”. In sostanza, anche per il sindaco di Casale Cremasco il tempo dei proclami è finito: "servono risposte concrete. La gente è stanca delle parole". 

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