20-10-2024 ore 15:23 | Politica - Crema
di Elena De Maestri

Garante comunale dei diritti degli anziani. Caso: 'avrebbe un peso maggiore a livello regionale'

“È evidente che il tema della tutela dei diritti in una fase della vita così delicata di una parte sempre più consistente della popolazione richieda un approccio pragmatico ponendoci davanti alla sfida di organizzare modalità di risposta in grado di integrare la dimensione sociale, sanitaria e assistenziale perché prima di tutto i nostri anziani devono essere aiutati a vivere pienamente, nelle proprie case, nel proprio tessuto familiare e sociale". Come spiega la consigliera Teresa Caso, replicando per conto della maggioranza alla mozione presentata da Laura Zanibelli (nell'immagine) per l'istituzione di un garante dei diritti degli anziani, "le considerazioni e le premesse del documento sono condivisibili. Il tema è individuare strumenti adeguati, ben sapendo che lo snodo fondamentale dell’agibilità dei diritti e di un invecchiamento sereno sta nell’accessibilità ai servizi sanitari e a quelli socio assistenziali”.

 

Accesso alle cure

Sono tanti i fattori legati alla popolazione anziana e alla non autosufficienza. “Il garante dovrebbe fare i conti con la difficoltà di accedere alle cure, alle lunghe attese e ai costi elevati, quando ci si rivolge alla sanità privata, che mette molte persone anziane nell’umiliante condizione di non potersi curare. Per non parlare della fatica di quanti, vivendo solo di pensione, fanno fatica ad accedere a beni di prima necessità, a pagare l’affitto e le bollette, una condizione in cui si ritrovano in maggioranza donne le quali percepiscono mediamente pensioni più basse degli uomini". Secondo Teresa Caso, "il benessere anziano passa da una pluralità di altri aspetti sostanziali. Penso agli spazi abitativi, alla mobilità, alla sicurezza, agli spazi pubblici, alla partecipazione alla vita sociale. Per incidere davvero, quindi, il garante dovrebbe essere messo nelle condizioni di accedere a tutte le risorse formali e informali che ci sono sul territorio per tessere quelle reti di comunità senza le quali qualsiasi progetto di sostegno e tutela dei diritti avrebbe poche possibilità di successo”.

 

Garante del garante

“Dovrebbe perciò essere in costante confronto con amministratori, enti della sanità, enti gestori dei servizi socio-assistenziali, servizi sociali, enti e associazioni del terzo settore, eccetera. La prima domanda è con quale autorità si interfaccerebbe con tanti enti diversi e a chi dovrà riferire dato che, nella mozione, si dice che non deve essere sottoposto ad alcuna forma di controllo gerarchico e funzionale. In molti comuni è stata istituita la figura del garante degli anziani, è interessante vedere quanto queste figure di garanzia abbiano realmente inciso nella quotidianità degli anziani. Laddove ci sono, stretti fra scarsità di risorse, in assenza di personale dedicato, denunciano difficoltà nello svolgere il compito assegnato. Tant’è che qualcuno di loro ha ironicamente affermato che urge un garante del garante. Peraltro mi risulta che nel 2021 questa mozione sia stata presentata sempre da Forza Italia in regione Lombardia, dove governa da sempre e che non avesse avuto seguito”.

 

Mancano risorse economiche e umane

“Il nocciolo della questione sta, a parer mio, nel fatto che tante competenze diverse (legali, sanitarie, sociali, assistenziali) utili a svolgere un’attività così articolata dovrebbero stare in capo a una persona sola, alla quale si chiede peraltro di farlo come volontario. Onestamente non so se esista un profilo che da solo possa avere avere tutte quelle competenze ed è evidente che ci sarebbe bisogno di una struttura, di risorse umane ed economiche. Forse - conclude Caso - una figura di questa natura avrebbe molto più senso a livello regionale dove si decidono le politiche sanitarie, socio-assistenziali, sociali perchè lì potrebbero esserci le risorse umane ed economiche adeguate a supportare un’attività di tale complessità”.

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