20-08-2024 ore 20:37 | Politica - Romanengo
di Elena De Maestri

Romanengo ‘ex area pozzo’: via libera al piano di bonifica approvato alla conferenza dei servizi

Il comune di Romanengo ha ospitato la conferenza dei servizi che ha approvato il piano di caratterizzazione ed esecuzione relativa alla ‘ex area pozzo Romanengo due’. ll 30 gennaio scorso era pervenuta al protocollo comunale da parte di Enel Spa la notifica riguardante il superamento del valore limite per il parametro 'del bario'. La proposta di piano di caratterizzazione ambientale consiste nel circoscrivere con maggiore dettaglio la porzione d’area interessata da valori di Bario superiori al limite di riferimento. La zona di interesse, è localizzata a circa un chilometro e mezzo dal centro abitato e occupa una superficie di oltre seimila metri cubi. All’incontro hanno partecipato anche Regione Lombardia, provincia di Cremona, Arpa, Ats Val Padana, i proprietari del sito. Il comune ha chiesto, il 6 maggio scorso, alla ditta Eni Spa di integrare il piano di caratterizzazione secondo alcune prescrizioni.

 

La cronistoria

L’11 giugno è stata riconvocata la conferenza dei servizi che ha accolto il parere favorevole sia dell’Ats, che di Arpa e provincia di Cremona. La conclusione con esito favorevole del procedimento ambientale di approvazione del piano di caratterizzazione deve tenere conto di alcune prescrizioni tra cui la realizzazione di tre piezometri per la verifica delle acque sotterranee, di cui uno di monte e due di valle rispetto alla direzione prevalente di flusso della falda. Il comune ha precisato: ‘è previsto il mantenimento e la continuazione nel tempo delle attività agricole con il perseguimento di obiettivi di riqualificazione ambientale’. L’area del pozzo era stata oggetto di chiusura mineraria con la demolizione di tutte le opere, tra cui le pavimentazioni. La proprietà, secondo quanto emerge dai documenti relativi alla nota di valutazione sanitaria che ha dato la sua approvazione al piano di caratterizzazione ‘intende utilizzare l’area per realizzare un deposito di foraggi a cielo aperto. In caso il proprietario decidesse di dedicare la coltivazione del sito a produzioni alimentari, il procedimento ambientale dovrà essere riavviato’.

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