20-08-2021 ore 13:14 | Politica - Crema
di Ilaria Bosi

Crema. Ospedale intitolato a Gino Strada? M5s favorevole: ‘ma sia punto di partenza’

“Il Movimento 5 stelle cremasco si trova d’accordo con la proposta del giornalista Alex Corlazzoli di intitolare l’ospedale Maggiore di Crema a Gino Strada, che rappresenta il simbolo di una sanità pubblica ed ecumenica, da difendere. La difesa del nostro ospedale è stato elemento d’unione di tutti i nostri sindaci e di tutto il territorio quando la sua autonomia venne messa in discussione e oggi dobbiamo affermare, con un messaggio come quello di questa intitolazione, che la sanità pubblica non va depauperata, ma potenziata, resa più capillare e prossima ai cittadini”.

 

Potenziare sanità pubblica

“Essere curati è un diritto universale e il messaggio che negli anni Gino Strada ha diffuso ovunque non può che rappresentare al meglio l’invito a potenziare la sanità pubblica anche nel il nostro territorio e nella nostra Regione, nella quale abbiamo visto negli anni fiumi di denaro (pubblici) riversarsi nelle casse della sanità privata. Per questo esprimiamo parere favorevole alla proposta dell’intitolazione del nostro Ospedale a Gino Strada, con la quale potremo rendere omaggio ad un grande medico del nostro Paese, ma soprattutto potremo rendere centrale ed inossidabile il vero senso dell'assistenza sanitaria e del sacrificio di chi lavora per garantire la nostra salute”.

 

Vergognosi tempi d’attesa

“Tuttavia, vogliamo affermare con altrettanta forza che non basta un’intitolazione per lavarsi la coscienza da decenni di scelte errate e nomine sbagliate, più o meno consapevolmente. L’intitolazione deve costituire un punto di partenza e non di arrivo, per far sì che regione Lombardia cambi completamente approccio rispetto ad un sistema sanitario pubblico molto meno efficiente di quanto potrebbe e dovrebbe essere. I tempi di attesa per esami diagnostici fondamentali sono sempre più vergognosi per un Paese civile. Per questo ispirarsi al messaggio di Gino Strada può essere un modo per cambiare rotta rispetto ad una modalità di amministrare la sanità di regione Lombardia che ha mostrato e continua a mostrare tutti i suoi fallimenti, quotidianamente sulla pelle dei cittadini bisognosi di cure”.

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