20-04-2015 ore 21:13 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, scuola di Cielle. La Regione vuole 1 milione. Bruttomesso, “noi intermediari della Charis, l'idea progettuale era bellissima”

Torna in auge la famigerata vicenda del polo scolastico di Comunione e liberazione. Dato che il progetto non si è concretizzato, la Regione Lombardia ha chiesto al Comune di Crema di restituire il milione di euro erogato dalla Giunta Formigoni per finanziare parte dell'opera. Per i cremaschi smemorati o per i lettori forestieri, è necessario aggiungere che in questi anni la Fondazione Charis è stata messa in liquidazione volontaria per far fronte ai debiti e che l'attuale struttura è un “ecomostro” che nessuno ha intenzione di accollarsi nonostante le ripetute aste pubbliche ed il dimezzamento del valore.

 

La richiesta di contributo

Facciamo un passo indietro. Come documentato da Rete scuole, l'associazione in prima linea per il riutilizzo pubblico della struttura, “il 26 marzo del 2008 il Comune di Crema ha fatto un'apposita richiesta di un contributo per edilizia scolastica, con riferimento a "edifici scolastici non statali ma che svolgono un servizio pubblico” segnalando che sul territorio è in fase di costruzione una scuola inserita in un piano urbanistico di iniziativa pubblica già convenzionato denominato 'Cascina Valcarenga'".

"Forte fabbisogno di esigenze formative"
Due giorni dopo, il 28 marzo del 2008, il comune di Crema approva un protocollo d'intesa con Charis e regione Lombardia per la realizzazione dell'istituto scolastico, "con un costo scuola di 14,5 milioni di euro, di cui 4,5 milioni a carico di regione Lombardia e 9,5 milioni di risorse proprie di Charis". Il Comune di Crema - si legge nella mozione dell'epoca - "evidenzia il forte fabbisogno di esigenze formative dichiarandosi disponibile ad essere Ente Attuatore dell'intervento”.

 

Azioni di rivalsa

Tornando all'attualità, è di stamattina la notizia dell'iniziativa promossa dai due consiglieri comunali di Rifondazione comunista, Renato Stanghellini e Camillo Sartori, che hanno protocollato una mozione per impegnare il Comune a prumuovere azioni di rivalsa nei confronti del sindaco Bruttomesso e della Giunta di centrodestra ed in sostanza fare in modo che siano loro a pagare la Regione. Se il documento verrà posto in discussione nel prossimo Consiglio comunale, con ogni probabilità otterrà i voti necessari all'approvazione, data la composizione dell'Aula, formata da una maggioranza di centrosinistra.

 

Massimo Piazzi, Bruno Bruttomesso, Antonio Agazzi (foto © Cremaonline.it)

 

Gli intermediari

“Il comune di Crema – ha commentato nel primo pomeriggio di oggi il sindaco dell'epoca, Bruno Bruttomesso - ha agito solo da intermediario. La Fondazione Charis aveva bisogno del finanziamento ma non poteva chiederlo direttamente, quindi noi abbiamo fatto da intermediari e abbiamo ottenuto dalla Regione il finanziamento richiesto dalla Charis”.

 

Una bellissima idea”

“Il fatto che il polo scolastico non sia stato completato – ha sottolineato Bruttomesso - non è un problema nostro. Sarà la Charis che dovrà restituire alla Regione quanto ricevuto. Come amministrazione comunale noi non abbiamo tirato fuori né incassato niente, siamo stati semplicemente degli intermediari; abbiamo agito per favorire la richiesta della Charis perché ci sembrava una bellissea idea la costruzione di quel polo scolastico”.

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