“L’altra sera nell’ultimo consiglio comunale l’assessore al Bilancio ha presentato la proposta di gemellaggio tra la città di Crema e Nanning, della regione autonoma della Repubblica Popolare Cinese”. Simone Beretta spiega di essersi astenuto, insieme ai colleghi di minoranza perché “non siamo stati messi praticamente nella condizione di comprendere di che cosa stavamo parlando, quali strategie e obiettivi illuminavano tale scelta”.
Presentazione stonata
“La presentazione dell’assessore – aggiunge il capogruppo di Forza Italia - è stata una nota stonata, priva di motivazioni, di verve, di ambizione e di strategia. Le preoccupazioni salite dal consiglio comunale con tanto di richiesta di spiegazione hanno portato addirittura, in fase di risposta, a trasformare la nota stonata in una stecca inaccettabile. Una bolla di sapone, senza se e senza ma. La mente ritornava all’enfasi con la quale l’obiettivo di questo gemellaggio venne fatto passare a suo tempo mediaticamente”.
“Maggioranza ottusa e pregiudiziale”
L'esponente di centrodestra lamenta la totale assenza di “confronto serio ed aperto con le categorie economiche e sociali, evidentemente le più interessate a valutare possibili vantaggi, scambi e cooperazione. Solo una maggioranza ottusa e pregiudiziale ha dato il via ad un gemellaggio che a queste condizioni rischia di restare sulla carta. Bisognava avere il coraggio di fermarsi, di confrontarsi, di aprirsi tutti insieme al mondo economico, industriale, artigianale e sociale. Operazioni di questa natura, se mai hanno un senso, non possono prescindere da una forte unità d’intenti di tutta la città. Io credo che ci troviamo di fronte invece ad un altro dei tanti spottoni utili solo a mascherare il poco o niente che questa amministrazione ha messo in campo in tre anni al potere”.
L'apparenza
“A volte – è l'idea di Beretta - si ha l’impressione che interessi solo apparire piuttosto che sacrificarsi a trovare le giuste condivisioni necessarie a raggiungere lo scopo. Mi capita poi di andare in commissione Bilancio e di avvertire le stesse sensazioni. L’assessore Saltini, stavolta non lasciata sola dal sindaco che era presente insieme a tutto il management del settore bilancio e tributi, che tergiversa invece di metterci di fronte alla realtà di un bilancio che allo stato dell’arte definirei un colabrodo e che rinvia nel tempo quegli aggiustamenti che si renderanno tanto necessari quanto obbligatori e che peseranno un’altra volta sulle tasche di cittadini ignari”.
Servizi a rischio
Entrando nel merito del bilancio di previsione, “ad oggi l’unica risorsa certa delle tante una tantum previste in circa 2.000.000 di euro sono i 900.000 garantiti ed anticipati dalla riconfermata ICA e relativi ad accertamenti tributari. Per il resto è normale chiedersi quando gli uffici potranno attivare ulteriori spese per un 1.050.000 euro. Il che potrebbe metterci di fronte alla situazione che alcuni servizi vincolati possano addirittura non essere attivati nello stesso 2015. E’ quindi lecito chiedersi e chiedere all’amministrazione comunale quali servizi sono già oggi a rischio, ma soprattutto quelli che lo saranno nel 2016 e 2017, in quanto già ora dichiarano che non sono finanziabili con risorse certe, stabili e ripetitive”.
Tasse al massimo
“C’è davvero poco da stare allegri”, aggiunge Beretta: “dopo aver portato le tasse al massimo possibile, probabilmente la Bonaldi spera che il suo Governo le consenta a breve ulteriori pressioni fiscali. In ogni caso i cittadini dovranno mettersi le mani nei capelli, perché le alternative che hanno tra le mani sono poche e certe: aumento della pressione fiscale se consentita, tagli di servizi o nuove rette alle stelle dei servizi stessi. Di certo, per ora, zero investimenti ed una città che salendo sulla ruota panoramica non potrà che osservarla in un degrado sempre più incomprensibile”.