20-02-2015 ore 10:00 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema, luogo di culto islamico. La minoranza non cambia idea: “alla maggioranza onori ed oneri del governo”

Stessa sala, stesso tavolo, stesso giorno e persino stessa ora: la conferenza stampa indetta ieri sera dalla minoranza consiliare, ad eccezione del Movimento 5 Stelle, ha ben poco di casuale. A distanza di 7 giorni dalla proposta della maggioranza – “sediamoci al tavolo e discutiamo le soluzioni” – arriva la risposta, piccata, dell’opposizione: “è curioso si possa pensare che lo sfratto della comunità islamica da via Mazzini possa modificare, d’incanto, le nostre posizioni politiche, già ampiamente argomentate”.

 

Le dimenticanze della maggioranza

Non si tratta di un “no” secco ma la differenza è impalpabile. Dal tavolo dei relatori, gli esponenti di Servire il cittadino, Solo cose buone per Crema, Forza Italia, Nuovo centro destra e Lega Nord ricordano che “sindaco, giunta e maggioranza dimenticano di aver loro, non altri, assunto impegni preelettorali con la comunità islamica e scordano pure che a loro, non ad altri, sono stati conferiti dall’elettorato onori ed oneri del governo di Crema per un quinquennio”.

 

Il referendum

Due le proposte che i gruppi di opposizione avanzano. La prima riguarda “la modifica dello Statuto comunale per consentire la celebrazione di un referendum consultivo”, in merito alla realizzazione di un centro culturale arabo; “condizione necessaria per sederci al tavolo di dialogo”, secondo Andrea Bombelli, segretario del Carroccio locale. “Ci hanno detto che la partecipazione è fondamentale – aggiunge Simone Beretta, Forza Italia – eppure temono il confronto; che sinistra è quella che non accoglie una richiesta di referendum per ascoltare i cittadini?”

 

L’assemblea

La seconda proposta concerne “un’assemblea, da gestire con le regole del Consiglio aperto, in una location capiente al fine di consentire al sindaco di ascoltare tutti i punti di vista”. “Le modalità di dialogo dell’amministrazione – commenta Laura Zanibelli, Ncd – non favoriscono un vero percorso di integrazione. Per questo si rende necessario ripartire dall’apertura verso chi esprime una posizione diversa”.

 

Il bando di concorso

“La maggioranza – fa presente Beretta – insiste su un errore: quand’anche fosse definita l’area su cui dovrà sorgere il nuovo luogo di culto, non è detto che venga assegnato a chi ha avanzato la richiesta, perché trattandosi di un’area pubblica va redatto un bando di concorso che verrebbe aggiudicato a chi avanza la proposta migliore. Ad oggi, invece, non si capisce nemmeno come possa essere costruito quel bando”.

 

Una risposta chiara

“La nostra risposta – conclude Paolo Patrini, di Solo cose buone per Crema – è sempre stata chiara e netta: facciamo come abbiamo sempre fatto, assegnando un luogo fisso per la preghiera settimanale e, quando si rendesse necessario, uno più capiente per le occasioni come il Ramadan”. “La sinistra – avverte Tino Arpini sul finale – la smetta di cercare consensi in maniera truffaldina pescando nel consenso cattolico: la chiesa ha un’apertura naturale sulle questioni religiose, la piantino con la strumentalizzazione”.   

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