Dopo il tour de force che ha portato ieri sera all'approvazione delle varianti al Pgt, il Consiglio comunale di Crema s'è ritrovato riunito stamattina per il terzo giorno consecutivo, discutendo ed approvando a maggioranza l’operazione di aggregazione fra Lgh ed A2A, definito dal sindaco “coerente con l’impostazione che fin dall’inizio del nostro mandato, orientato al miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini”. In sostanza, “non è una svendita né una privatizzazione, non è una perdita di controllo sui servizi, semmai è una iniezione di managerialità e di competenza nella gestione societaria”. Partiamo dal voto: 12 favorevoli, 4 contrari (Rifondazione e Cinque Stelle), Forza Italia, Ncd e Servire il cittadino non hanno partecipato alla votazione in segno di protesta.
Una decina di milioni di euro
“L’operazione – ha sottolineato il sindaco - libererà risorse importanti per i nostri territori, stiamo parlando di una decina di milioni di euro che torneranno al Cremasco, per metà, circa il 50% in azioni di A2A, peraltro immediatamente rivendibili e per metà in denaro”. Al Comune di Crema, arriveranno “3.5 milioni di euro” attraverso Cremasca servizi ed un altro quarto dei “rimanenti 6.5 milioni”. Secondo Stefania Bonaldi “la sfida sarà poi quella di decidere come spendere questi denari, mi pare evidente che non potremo permettere che si utilizzino per “tappare le buche”, per quanto importanti, ma dovremo adoperarci per un impiego per progettualità strategiche, con una valenza sovracomunale. Penso alla sicurezza, con il tema dei varchi e della videosorveglianza, penso alle infrastrutture, penso, per quanto ci riguarda, ad investimenti strategici che possono ad esempio riguardare anche il superamento della barriera ferroviaria a Santa Maria, in coerenza con le progettualità che ci siamo dati”.
La fagocitazione e il default
Entrando nel dibattito in Aula, per Camillo Sartori, Rifondazione, si tratta invece di una “fagocitazione di Lgh da parte di A2A”, un'operazione sbagliata “che privatizza, toglie il bene pubblico ai cittadini per metterlo nelle mani dei privati”. Contrario anche Alessandro Boldi, Movimento 5 Stelle: “siamo qui a parlarne solo due giorni prima della scadenza dell'offerta, di sabato, mentre avremmo dovuto discuterne mesi fa. Il sindaco sinora ha agito senza mandato”. Per Simone Beretta, Forza Italia, “Cremona è in default, i cremonesi devono sperare che non ci sia un inciampo a questa operazione; questa è per l'ennesima volta una battaglia di retroguardia, io avrei venduto tutto, mi sarei completamente liberato”.
Il contesto del mercato
Per i Socialisti, Gianantonio Rossi, ha affrontato il contesto del mercato in cui si trova ad operare Lgh, “che ha una situazione economica non florida chiuso il bilancio in passivo, il bilancio semestrale è peggio per altri 15 milioni di euro. Ha emesso obbligazioni per 300 milioni su un fatturato di circa 600, i flussi derivanti dagli utili difficilmente riescono a sostenere questa situazione. Pensare che si possa resistere in queste condizioni o avere forme di municipalismo è avere lo sguardo rivolto al passato. Operazione con A2A è da fare”.
Crescita e
Per Dante Verdelli, Patto civico, “si tratta di un'operazione di crescita”, dovuta alla “costruzione di un nuovo modello denominato multi utility fortemente integrata nei territori”; l'aggregazione consentirà “economie di scala”, quindi “un'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse per contenere i prezzi ed aumentare la qualità dei servizi a favore degli utenti”. Favorevole anche Emanuele Coti Zelati, Sinistra Ecologia e Libertà, secondo cui “abbiamo poche, pochissime o nessuna alternativa: se non procediamo ad un'operazione di questo tipo Lgh potrebbe andare a gambe all'aria; procediamo nella direzione del miglioramento del servizio e del mantenimento del valore che abbiamo all'interno di questo società”.
Il sangue e gli investimenti
Decisamente contrario Antonio Agazzi, Servire il cittadino, convinto che attraverso questa aggregazione “i cremaschi continueranno a donare sangue alle scriteriate del Comune di Cremona e dell'Aem di Cremona”, dando addio definitamente “al sogno di veleggiare verso un'area vasta differente da quella Mantovana-Cremonese”. Contraria anche Laura Zanibelli, Ncd: “i termini dell'offerta di A2A scadono tra due giorni e noi ne discutiamo solo ora”. Non solo: “È grave che Lgh tenga fermo un piano d'investimenti da un anno e mezzo da più di centinaia di milioni di euro assegnati dalle banche. Bisogna chiedersi come mai”.
Minoranza
“Bisogna dare atto al lavoro che i soci di minoranza di Lgh hanno dato a questa operazione”; per il capogruppo del Pd, Gianluca Giossi, “Crema ha il 9% e non è facile dare un contributo in una partita simile. Esserci riusciti significa essere radicati e capaci di amministrare bene il territorio”.