Nelle scorse settimane ha fatto molto discutere la ‘pausa pranzo in galleria’ degli studenti del Pacioli. La vicenda è approdata ieri sera in consiglio comunale con una mozione (bocciata) della Lega. Il consigliere Andrea Bergamaschini ha inquadrato il tema: “gli studenti degli istituti scolastici (in particolar modo dell’istituto Pacioli) utilizzano la galleria di via Crispi durante la pausa pranzo per la mancanza di spazi adeguati all’interno delle scuole, creando disagi per i residenti e problemi di gestione dello spazio pubblico”.
Mancanza di spazi
“La situazione ha portato la denuncia di alcuni residenti, tramite il comitato di quartiere di Porta Ombriano: lamentano comportamenti inappropriati e disagi derivanti dall’affollamento della galleria”. Secondo l’esponente di minoranza, “la mancanza di spazi idonei all'interno delle scuole non solo penalizza gli studenti, ma provoca tensioni tra le diverse componenti della comunità, con effetti negativi sia per l’ambiente scolastico che per il quartiere circostante”. Bergamaschini sostiene che gli studenti abbiano “il diritto di avere accesso a spazi sicuri e congrui per la pausa pranzo è essenziale per il loro benessere psico-fisico e per un corretto svolgimento delle attività scolastiche nel corso della giornata”. Essendo “responsabilità delle istituzioni garantire spazi appropriati per gli studenti, specialmente durante momenti di pausa come il pranzo, al fine di preservare l'ordine pubblico e la vivibilità del quartiere”, ha chiesto “il coinvolgimento delle scuole, degli enti locali e dei residenti per individuare soluzioni”.
Le richieste
In particolare “promuovere un tavolo di confronto tra il comune, la provincia, i comitati di quartiere”, considerare la possibilità di “stipulare convenzioni con esercizi commerciali, strutture comunali o altri enti, per garantire spazi temporanei o permanenti da dedicare alla pausa pranzo degli studenti in aree sicure e adeguate” e in chiusura “monitorare la situazione attuale nella galleria di via Crispi e adottare misure di controllo e prevenzione per garantire che l’area rimanga fruibile per tutti i cittadini, evitando situazioni di degrado o conflitto”.
Il confronto
Per conto della maggioranza Nancy Pederzani ha ricordato che l'amministrazione comunale può unicamente favorire il dialogo e non imporre scelte, mentre Manuela Piloni ha ribadito che “il comune ha organizzato un confronto con l’istituto Pacioli ed i rappresentanti del quartiere, per meglio comprendere l’entità del fenomeno e come attenuarne i riflessi sulla vita dei cittadini. Oltre a pensare ad un maggiore controllo e alla cura ambientale sono stati presi in considerazione il miglioramento di alcuni spazi protetti, ma all'aperto ed anche il punto ristoro del campo di Marte che, adeguatamente strutturato, potrebbe diventare un punto di riferimento per i numerosi allievi che passano in quella zona”.
Circa 7000 studenti
“A Crema – ha sottolineato la capogruppo del Partito democratico - transitano circa 7000 studenti delle scuole superiori di cui buona parte sono concentrati nelle scuole a più alta densità (Pacioli, Sraffa, liceo artistico Munari, Itis Galilei e centri di formazione) ubicati lungo l’asta tra l’ospedale e san Bartolomeo dei morti”. Gli istituti superiori del territorio sono concentrati in Crema: il flusso degli studenti “da sempre è considerato un impegno ed una ricchezza per la città non solo perché genera consumi e favorisce il commercio, ma perché comporta una vivacità ed uno scambio culturale notevoli, non scevri dai classici disagi che in alcune ore di punta caratterizzano alcune zone soprattutto dal punto di vista viabilistico”.
Il problema reale
La consigliera Piloni ha ricordato che “la città dispone di una mensa aperta a tutti, la Sodexo, vicino all’ospedale: per 7,50 euro offre un pasto completo. C’è il ristorante sociale del centro san Luigi: nei limiti della capienza possono garantire il servizio mensa soprattutto nel periodo invernale”. Venendo al dunque, la mozione è stata bocciata dalla maggioranza. Ritenendo fondato il tema della mozione, “che solleva un problema reale, ovvero di avere degli spazi adeguati alla pausa pranzo degli studenti”, secondo Piloni, l’errore di Bergamaschini è nel “destinatario sbagliato: le scuole possono scegliere a fronte di ragionevoli richieste e valutazioni da parte dei loro organismi, consigli d’istituto e comitati di modificare la programmazione dei giorni di frequenza, limitando al massimo i rientri pomeridiani. Gli istituti scolastici, in accordo con gli studenti e le famiglie ed in nome della loro effettiva autonomia possono prevedere di dedicare aule adeguate e controllate per il consumo del pranzo da parte degli studenti. Scelta già fatta da alcune scuole come l’Istituto Racchetti, che ha messo a disposizione uno spazio in tal senso”.
L’atto d’accusa
Per Paolo Nicardi (annunciando il voto a favore della mozione) il comune avrebbe potuto svolgere il ruolo di facilitatore, ascoltando le istanze dei residenti di un’area sensibile della città. La mozione avrebbe potuto consentire al comune una esperienza positiva, da utilizzare in altre parti della città. Giovanni De Grazia (Fratelli d’Italia, nella foto), ha ripreso il tema espresso da Nicardi, ritenendo importante sottolinearne “l’atto d’accusa”. In sostanza la maggioranza accoglie le mozioni sulla pace del mondo ed i problemi nel mondo, ma “quando la questione viene posta in maniera concreta su argomenti di questo genere, c’è chiusura totale”. In sostanza, la richiesta di un confronto con la provincia e l’istituto scolastico non appare invasivo o lesivo dell’autonomia scolastica. Non solo: avendo avuto un incontro coi residenti di viale Repubblica, i consiglieri di Fratelli d’Italia tornano ad evidenziare “i problemi molto importanti e ben lungi dall’essere risolti da questa amministrazione”. Ha rincarato la dose la consigliera Laura Zanibelli: “non è che i problemi si risolvono facendo finta di niente e trincerandosi dietro la lezioncina di come sono gestite le scuole e gli organi collegiali”. Per l’esponente di Forza Italia “l’assessore Cardile (nella foto accanto) dovrebbe fornire un contributo alla risoluzione del problema, in particolare per gli studenti provenienti da fuori città”.
Il punto della questione
L’assessore ha replicato spiegando che la mozione presenta azioni già intraprese: “nel momento in cui è sorto il problema, ci siamo messi a disposizione, incontrando gli studenti, perché si poneva un problema sul comportamento dei ragazzi e dialogando coi cittadini”. Nell’area insistono più istituti: “Pacioli, Galilei, Marazzi, anche lo Sraffa”. Il comune s’è mosso, raccogliendo posizioni “molto differenti da una scuola con l’altra”. Il “tema fondamentale non riguarda le competenze sugli spazi” ma “il contratto del personale e dei docenti e delle risorse a disposizione”. La domanda è: “come si può muovere l’amministrazione? Pur non essendo sua competenza – ha aggiunto Cardile – può mettere a disposizione uno spazio comunale. Dei sette mila studenti della città, cinque mila vengono da fuori Crema, con giorni e orari differenti. La riorganizzazione degli orari compete alle scuole ed è particolarmente articolata”. In sostanza, per Cardile “la mozione impegna l’amministrazione a fare qualcosa che ha già fatto”, per questo va bocciata. Le alternative? “L’auspicio è che con lo stimolo arrivato dal consiglio comunale, il tema possa spingere i dirigenti a fare valutazioni al loro interno, assecondando l’esigenza di alcuni studenti, non di tutti”.