19-03-2015 ore 12:03 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Bilancio di previsione 2015: “nessun aumento di tasse e servizi invariati”. Recuperi tributari da 2,6 milioni di euro

Due relazioni, una del sindaco ed una dell’assessore al Bilancio, hanno introdotto e dettagliato il documento di previsione economico-finanziaria dell’anno 2015. Premessa necessaria, secondo il primo cittadino Stefania Bonaldi, è che “non si può continuare a tagliare e spremere le voci di costo” sebbene, nell'ottica del pareggio di Bilancio, “abbiamo deciso di non toccare né inasprire il settore della fiscalità”.

 

Il capitolo delle entrate

Il primo dato che emerge dalle relazioni degli amministratori è l’assenza di aumenti tributari: “l’amministrazione ha scelto di non attendere eventuali correttivi del Governo, che aprano alla possibilità di ulteriori azioni sula fiscalità locale”. Con le aliquote fiscali al massimo consentito – Imu al 9,6 per mille, Tasi al 2,5 per mille e addizionale Irpef allo 0,8 per cento ma solo per i redditi al di sopra ai 15 mila euro l’anno – il Comune di Crema prevede di introitare poco più di 23 milioni di euro da voci tributarie (dato in linea con il corrispettivo del 2014) e quasi 55 milioni di euro di entrate totali, ovvero circa 2 milioni in più rispetto all’anno precedente.

 

Spesa in leggero aumento

Per il 2015 l’amministrazione prevede di allentare la cintura: rispetto al 2014, diminuisce di circa 800 mila euro la spesa in parte corrente mentre le uscite totali aumentano, passando dai 52,7 milioni di euro dell’anno scorso ai 54,8 milioni di euro di quest’anno. “Abbiamo mantenuto per tutti gli assessorati il dato di spesa registrato nella manovra di assestamento 2014 – ha specificato il sindaco Bonaldi – partendo dal presupposto che intendiamo garantire i medesimi servizi garantiti nel 2014, ritenendo iniquo, a pressione fiscale invariata, operare tagli che penalizzino i cittadini”.

 

Il “sacrificio” locale

Molta attenzione è stata posta dal sindaco Bonaldi al “sacrificio a livello locale”, ovvero il contributo dei Comuni al risanamento della finanza pubblica. Tra 2012 e 2015, ovvero il mandato dell’attuale amministrazione, il Comune ha contribuito al risanamento del debito pubblico nazionale con quasi 22 milioni di euro (7,05 milioni di euro previsti per il 2015), circa 863 euro a cittadino. Come ha evidenziato l’assessore Morena Saltini, a queste cifre si devono aggiungere i tagli, i fondi statali non confermati ed i mancati trasferimenti, “per un totale complessivo che ammonta a 2,24 milioni di euro”.

 

Sala degli Ostaggi, il banco della presidenza (foto © Cremaonline.it)

Pareggio di bilancio

Per ripristinare l’equilibrio di bilancio, l’amministrazione ha previsto una manovra di recupero straordinario da 2,6 milioni di euro: 900 mila euro da arretrati Ici ed Imu tra 2010 e 2014 (con “garanzia di certezza” per via della convenzione stipulata con Ics, società di riscossione); 700 mila euro con un’imposta una tantum sugli arretrati Ici prima del 2010, Tarsu e Tari e le contravvenzioni insolute; 800 mila euro, infine, dall’incremento delle contravvenzioni, rimborsi per le spese del tribunale (vincolati allo sblocco dei pagamenti del Ministero della Giustizia) ed altri arretrati.

 

Debiti pregressi

“Avendo ormai agito al massimo sulla revisione della spesa e subendo ancora nel 2015 ulteriori tagli ministeriali – sottolinea l’assessore Saltini nella relazione – l’amministrazione di Crema intende mettere in atto ulteriori misure volte all’efficientamento delle utenze”. Razionalizzazione da persguire, “grazie al decremento dei tassi, anche nella negoziazione della valutazione dei Buoni ordinari comunali che incidono per 1,5 milioni di euro sulla spesa corrente e 961 mila euro di interessi, a causa di un debito residuo pari a circa 23 milioni di euro”. 

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