“Nel lavoro sociale siamo presi da bilanci faticosi, perdite di posti di lavoro, appalti e convenzioni a rischio. Un affanno comprensibile, a tratti drammatico. Così facendo, tuttavia, rischiamo di non alzare lo sguardo per vedere quel che accade dentro e intorno al welfare. Il vero nodo è la sua legittimazione culturale. Il senso del welfare si sta affievolendo nella percezione dei cittadini; vedono un susseguirsi di prestazioni, appropriate o meno, ma non si sentono partecipi di una grande impresa, sempre da criticare e reinventare, che dà forma alla responsabilità collettiva che ci si assume per l'umanità degli altri, di ogni 'altro'”.
Piano di Zona 2015-2017
Dal mese di settembre il comitato ristretto dell'assemblea dei sindaci cremaschi e l'Ufficio di Piano saranno chiamati a guidare il percorso verso la realizzazione del quinto Piano di Zona per il triennio 2015-2017, partendo dalla base offerta dal bando della Fondazione Cariplo 'Welfare di comunità e innovazione sociale'.
La riunione di Crema
All'ordine del giorno dell'assemblea dei sindaci dell'ambito distrettuale cremasco – in Comune a Crema mercoledì 16 luglio - la presentazione del sistema di governance per il welfare locale ed i principali obiettivi del secondo semestre 2014. Come ampiamente ribadito dall'assessore Angela Beretta, è necessario un “ripensamento ed un riorientamento delle politiche sociali, delle politiche per il lavoro e, più generale, delle politiche di sviluppo. Si tratta di un processo che inevitabilmente comporta una conseguente ridefinizione e riprogrammazione dei servizi, pubblici e privati e delle relative modalità di intervento, così come una revisione dei modelli organizzativi, profit e non-profit, in un’ottica preventiva e generativa di risorse ed opportunità”.
Tutela minori
Seguendo le linee guida per la riorganizzazione dei servizi sociali, andrà reso più efficace il collegamento tra il servizio distrettuale della tutela dei minori e le varie equipes di servizio sociale professionale che operano in città e nei sub ambiti. Secondo il Piano Operativo, “nel rapporto con enti gestori di strutture per minori, l'obiettivo è passare da un confronto fortemente incentrato sulla negoziazione del numero di posti e degli aspetti economici connessi alla qualità della proposta educativa all'interno delle comunità, che non si riduca a mera vigilanza ispettiva ma possa divenire occasione di co-costruzione di progetti e percorsi educativi adeguati e coerenti”.
Accordo col Tribunale
A settembre verrà sottoscritto un accordo tra Comunità Sociale Cremasca, Azienda Sociale Cremonese, Consorzio Casalasco e tribunale per i minori di Brescia, che prevede “la presenza regolare dei nostri referenti presso il tribunale per un confronto mirato con i giudici coinvolti in procedimenti riguardanti minori provenienti da comuni cremaschi”.
Inserimento lavorativo
Il SIL, servizio di inserimento lavorativo, necessita di un rilancio partendo dalla consapevolezza del numero crescente di persone in situazione di “svantaggio lavorativo”. Da settembre si cercheranno sinergie col privato sociale e della comunità “per la costruzione di un modello integrato in relazione a lavoro e fragilità”, in attesa che Fondazione Cariplo si pronunci sulla possibilità di finanziamento di un progetto di sviluppo locale per “l'accompagnamento di soggetti fragili verso percorsi di natura socio occupazionale”.
Rete disabilità
Il nuovo Isee, che potrebbe entrare in vigore a gennaio 2015, impone il territorio di muoversi per tempo, predisponendo simulazioni su un gruppo di 40-50 persone per ipotizzare la revisione delle soglie di compartecipazione. Nel secondo semestre, le amministrazioni locali saranno chiamate ad affrontare “le sempre maggiori richieste d'inserimento di soggetti disabili in strutture e unità di offerta non comprese nella programmazione distrettuale”.
Assistenza familiare
Secondo il progetto Rete assistente familiare promosso dalla Provincia di Cremona nell'ambito del progetto Staff, verrà consolidata l'attività di service per assistenti familiari che fungono da punto di riferimento tra famiglie bisognose e persone che intendono svolgere questa attività. In sintesi, si legge nel Piano Operativo, “si tratta di prendere atto della rilevanza delle badanti nel nostro sistema di welfare locale e di porsi a garanti di livelli adeguati di tutela e di servizio”, coinvolgendo in un prossimo futuro le realtà profit che operano in questo settore.
Progetto locale giovani
Entro il mese di dicembre verrà completata la prima edizione del Piano Locale Giovani, la Regione promuoverà un bando per dare continuità al progetto, con la promozione di interventi a diretta ricaduta dei giovani in riferimento al lavoro e all'acquisizione di competenze e abilità in contesti informali anche attraverso forme di volontariato civico e di partecipazione attiva alla vita della comunità.