“Alle scuole Braguti è in scadenza l’attuale appalto per la refezione scolastica comunale e quello del pasto è un importante momento educativo che incide sul benessere fisico dei bambini. Le famiglie pagano la tariffa della refezione scolastica per avere un servizio di qualità. Tuttavia, il 12 maggio in almeno una classe della scuola materna il pasto si è rivelato insufficiente nelle quantità al punto che le maestre hanno dovuto chiedere un’integrazione”. È quanto segnala Emanuele Coti Zelati – consigliere comunale SeL – nell’interrogazione relativa alla qualità della refezione nelle scuole comunali.
I precedenti
Il disguido con le razioni di cibo è avvenuto un paio di giorni prima che l’ex ministro all’Istruzione, Luigi Berlinguer, facesse visita ai plessi dell’istituto comprensivo Crema 3. Nondimeno, segnala il consigliere di SeL, “non è la prima volta che si verificano episodi di cibo in scarse quantità o di qualità non adeguata, per esempio troppo cotto o, al contrario, crudo. Nel caso del 12 maggio, i bambini hanno dovuto attendere molto tempo per poter completare il loro pasto”.
I quesiti
Quindi, ecco i quesiti posti dal consigliere Coti Zelati: “Quali sono i meccanismi con cui l’amministrazione intercetta questi disservizi? Come valuta l’amministrazione l’efficacia di questi meccanismi? Come pensa di poterli migliorare od implementare (nel caso non esistano)? In che modo questi disservizi vengono registrati? È possibile accedere a queste registrazioni? Tali cadute di qualità del servizio di refezione incidono (ed eventualmente in che modo o misura)sul rating dell’appaltatore? Si ritiene di integrare nel nuovo bando un controllo su questo punto?”.