18-02-2019 ore 10:52 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Forza Italia e M5s vanno all’attacco dell'Azienda farmaceutica municipalizzata

L’Azienda farmaceutica municipalizzata è entrata nel mirino della minoranza. Secondo il Movimento 5 andrebbe bisognerebbe “fare tabula rasa”, mentre per Simone Beretta, Forza Italia, il cda dell’Afm andrebbe “immediatamente sfiduciato dal sindaco Stefania Bonaldi” perché “non il presidente ed il vice presidente non hanno mai avuto rispetto delle scelte del consiglio comunale”. In particolare, riferendosi alla delibera 6 del 1 febbraio 2018, secondo Beretta il cda dell’Afm avrebbe dovuto procedere allo "Studio e successiva riqualificazione dell'immobile di via Samarani per la realizzazione di una sede amministrativa aziendale e un presidio socio-sanitario per il quartiere", mentre “Guerci e Geraci, si preoccupavano di prendere in considerazione l'idea di un privato di poter realizzare in gran parte di quell'immobile una scuola di ballo. Ad oggi non un progetto, non una proposta rispetto all'indirizzo dato dal consiglio comunale. Una vergogna”.


Partitocrazia e cattiva gestione”

Nei prossimi giorni Beretta terrà una conferenza stampa “sulla redditività di farmacie comunali rispetto alle quali, escluso Casaletto Vaprio, non hanno ancora rinnovato le convenzioni tutte scadute con la nostra azienda”. Duro il giudizio del M5s: “Il sistema di Afm continua ad essere intriso di partitocrazia e cattiva gestione. È inaccettabile che gli utili siano distribuiti a pioggia a diverse associazioni o per iniziative cittadine, molto probabilmente su indicazione dell’amministrazione. Gli utili dovrebbero transitare dalle casse del Comune senza un passaggio diretto da Afm alle associazioni, e ci piacerebbe capire con quali criteri vengano scelti i destinatari e a chi sono legati”.


Acquisto di prodotti

I pentastellati pongono l’accento sulle “gare per l’acquisto dei prodotti: sono stati fatti in passato e vengono fatti bandi per avere i prezzi migliori? Da chi ci si rifornisce e per quale motivo? Inoltre, perché il modello per la prevenzione della corruzione è stato redatto con estremo ritardo solo dopo le richieste, reiterate, della consigliera dimessa Mara Ravasi? Come mai il presidente di AFM non ha saputo motivare le dimissioni di quest’ultima? Come è emerso durante la Commissione di Garanzia dedicata a questo episodio, le dimissioni di Ravasi sono arrivate in maniera violenta e non certo per motivi personali, in aperto contrasto con le politiche di Afm”.

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