17-11-2020 ore 17:28 | Politica - Offanengo
di Claudia Cerioli

Medicina territoriale e rete assistenziale a Offanengo. Parla il sindaco Gianni Rossoni

Prosegue la nostra inchiesta sulla medicina territoriale. Dopo i sindaci di Palazzo Pignano, di Romanengo e di Bagnolo Cremasco abbiamo intervistato Gianni Rossoni, sindaco di Offanengo e componente della commissione salute dell’area vasta. Prima di entrare nel merito dell’argomento, Rossoni ha tenuto a “ringraziare tutti i medici di medicina generale del Cremasco che hanno aderito al piano vaccinale. Non è lo stesso per altri territori. E non è da poco. Da mercoledì 18 novembre, i vaccini antinfluenzali arriveranno nelle farmacie e saranno quindi a disposizione dei medici di base”.

 

“Due PreSST, a Crema e Rivolta”

I medici di base "sono importanti per costruire la sanità territoriale. Ricoprono il ruolo fondamentale di interlocutore con l’ospedale. In caso di dimissione di un paziente, l’ospedaliero ha il compito di informare il medico di famiglia sulla tipologia di cura e assistenza da svolgersi. Per questo chiediamo un PreSST (ovvero un Presidio socio sanitario territoriale) nell’ex tribunale di Crema. Occorre un luogo fisico per favorire la relazione tra ospedalieri, medici di medicina generale e tutto quanto concerne l’assistenza domiciliare. Occorre un centro dove dialogare soprattutto per coloro che devono essere necessariamente curati a casa. La situazione poi si è accentuata con l’emergenza Covid. Il passo successivo sarà la telemedicina. Si era già parlato di PreSST ai tempi della dirigenza Ablondi, tuttavia non c’è stato modo di concretizzarlo. Il Cremasco comunque ha bisogno di due PreSST: a Crema e a Rivolta d’Adda”. Quest’ultimo potrebbe concretizzarsi nell’ospedale santa Marta e concentrerebbe i bisogni dell’area dell’alto cremasco e della prima periferia di Milano, alleggerendo così il carico di lavoro in città.

 

In paese, catena di assistenza

“A Offanengo - prosegue Rossoni - è stata organizzata una cabina di regia per l’individuazione e distribuzione degli aiuti alle persone in difficoltà a causa del Covid e non solo. Il gruppo è coordinato da me e dall’assessore ai servizi sociali. Abbiamo coinvolto tutte le realtà presenti in paese: Pro Loco, terzo settore, parrocchia, oratorio, per creare una sorta di catena di assistenza e intercettare i vari bisogni della popolazione più fragile. Bisogni che vanno dalle medicine ai generi di prima necessità. Il Comune ha ottenuto 370 mila euro dal cosiddetto emendamento Pizzetti, di cui 70 mila euro sono stati destinati al sociale con delibera di consiglio”.

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