17-10-2014 ore 12:10 | Politica - Città
di Angelo Tagliani

I Manifesti. Simone Beretta: “Giossi si sostituisce alla sua giunta e rassicura i revisori dei conti”

“Non è possibile che a Giossi bisogna sempre spiegare tutto perché lui non sa mai niente e lo consiglio di non fidarsi mai ciecamente delle parziali e interessate verità che qualcuno gli propina perché non ha il coraggio di mostrare la faccia”. Così Simone Beretta, capogruppo di Forza Italia, replica a Gianluca Giossi, (capogruppo Pd), riguardo a I Manifesti. “Ad esempio; quando sono diventato assessore con la Giunta Bruttomesso, il piano uffici dei Lavori Pubblici era un ‘cesso’, dove i dipendenti lavoravano in un ambiente indecoroso, lesi, dal mio punto di vista, nella loro stessa dignità professionale”.

 

L’uso del taxi

“Ciò detto - aggiunge Beretta - mentre io mi sono insediato nell’ufficio che era di Bordo, il suo attuale assessore è in un ufficio che è quasi il doppio del mio, senza dimenticare i nuovi uffici per il presidente del Consiglio, che non c’erano mai stati prima, e gli uffici a Consiglieri delegati, che altrettanto non erano mai esistiti. Per quanto concerne invece eventuali viaggi col taxi al Pirellone, rispetto ai quali io non ho mai abusato, e credo insieme a me anche gli altri, mi pare corretto fargli prendere conoscenza, attraverso un’interpellanza, dell’uso dei taxi con autista per andare a Milano delle precedenti amministrazioni a guida Ceravolo, così come gli farò conoscere in dettaglio le spese sostenute dall’attuale Presidente del Consiglio Comunale, e non solo, che hanno girato l’Europa in lungo e in largo”.

 

Il caso Charis

“Per via poi della solita menata del milione di euro dati dalla Regione alla Charis, adesso, almeno per quanto mi riguarda, mi sto davvero rompendo i ‘maroni’, primo perché il milione lo ha dato la Regione Lombardia e non Beretta o la Zanibelli, secondo perché dentro questa ripetuta denuncia, vi è un pregiudizio ideologico, che noi non abbiamo,  contro le scuole private. Consiglio comunque a Giossi di fare una verifica in modo che possa scoprire da solo che la Regione Lombardia i soldi non li ha dati solo alla Charis ma anche ad altre realtà di scuole private diocesane”.

 

Posizione goliardica

“Veniamo adesso alla questione de ‘I Manifesti’ rispetto ai quali la posizione di Giossi è quantomeno goliardica. Il fatto che lui dichiari che “la struttura comunale e il dirigente dell’area cultura avevano ritenuto sufficiente una rendicontazione da parte dell’associazione considerata adeguata, senza il corredo giustificativo” è un bel boomerang, considerato che quanto lui non avrebbe prodotto, guarda caso i revisori dei conti l’hanno richiesto", sostiene Beretta.

 

Rimborsi spese

"Che, poi, addirittura Giossi, garantisce lui che “… si acquisirà la documentazione integrativa richiesta mancante …” è come darsi una martellata sui zebedei, perché è la conferma che si è in giro a cercare delle pezze giustificative che noi andiamo richiedendo da almeno un anno e mezzo. Non ci siamo proprio. Ma la cosa che fa più sorridere e preoccupa è che secondo Giossi i cittadini non debbano conoscere i cachet e rimborsi spese degli autori e artisti. Cittadini cornuti e mazziati. Complimenti. Lur i paga ma i gh’a da saì niént e tas", loro pagano ma non devono sapere niente e tacere, aggiuge in dialetto cremasco l'esponente di centrodestra.

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