Nel viaggio verso Kobane, lunedì 14 settembre l’onorevole cremasco Franco Bordo e la carovana pacifista internazionale sono giunti nella città siriana Suruç. Durante la giornata, il gruppo di deputati italiani è riuscito ad incontrare una delegazione di curdi di Kobane, che li ha omaggiati con una targa di riconoscimento.
I racconti dei curdi
“L'incontro è stato davvero molto toccante – racconta Bordo – per via di tutti i racconti che quelle persone ci hanno reso: la battaglia contro l'Isis, la ferocia dei combattimenti, la distruzione della città, la fuga dalla guerra, il ruolo fondamentale delle donne nella liberazione della città, la necessità ora di ricostruirla per riconsegnarla ai cittadini che sono rimasti e per permettere ai profughi di ritornare il prima possibile”.
Fare la propria parte
“Il momento certamente più importante dell’incontro è stata quella relativa alla necessità di condividere progetti concreti per la ricostruzione di Kobane. Dal canto nostro, lo ribadisco personalmente, abbiamo assicurato che faremo la nostra parte, impegnandoci in particolare con il comitato italiano di ricostruzione. È stato un momento davvero intenso, reso tale, oltre che dal sacrificio e dalla sofferenza di quelle persone, dalla loro dignità e dalla loro voglia di ricostruire la città. Adesso, veramente è il momento di fare la nostra parte”.
Fermi al confine
Giunta a poche centinaia di metri dalle porte di Kobane, la carovana pacifista si è dovuta fermare: “le autorità turche ci hanno impedito di raggiungere la città e di portare gli aiuti umanitari, cibo, medicine e altri generi di prima necessità che sono stati raccolti in questi mesi in Italia. Siamo stati fermati dalle forze di sicurezza turche che hanno provveduto ad una perquisizione non autorizzata sia del sottoscritto che dell’onorevole Giovanni Paglia impedendoci di proseguire”.
La risoluzione
“Impossibilitati a proseguire abbiamo lasciato gli aiuti che avevamo con noi nel vicino villaggio di confine, sperando che in un secondo momento sia consentito il loro trasporto a Kobane. Per ovviare a questa situazione insostenibile il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà provvederà alla presentazione di una risoluzione alla Camera dei Deputati – conclude Bordo – per chiedere che l'Italia si attivi a livello internazionale per l'apertura di un corridoio umanitario vigilato e garantito da una forza internazionale di pace”.