Dopo la denuncia pubblica di alcuni senzatetto della città, che hanno evidenziato le lacune del sistema di prima accoglienza, il dibattito sta ora interessando anche i consiglieri comunali. Sulla vicenda interviene Ilaria Chiodo. La consigliera di minoranza della lista civica Borghetti, invita l’amministrazione “a ragionare su nuovi investimenti per contrastare la grave marginalità e per prevenire il disagio sociale in strada. Come? Tramite la messa a terra di nuove azioni che offrano risposte a 360 gradi: dall’accoglienza implementata fino alla distribuzione dei kit di beni di prima necessità, passando per l’apertura di uno ‘sportello sociale’ dedicato ai senza fissa dimora, oltre che una maggiore sinergia tra gli sportelli di mediazione abitativa e la polizia locale”.
Piano di azione locale
“Innanzitutto sarebbe utile che anche la nostra amministrazione si dotasse di un piano di azione locale per il contrasto alla povertà, partendo dall’analisi di tutte le azioni intraprese sino ad oggi in sostegno dei cittadini fragili, affiancando a queste nuovi impegni concreti volti a rafforzare il sostegno agli enti del terzo settore che si occupano direttamente dell’aiuto ai più vulnerabili fino a potenziare i servizi di accoglienza per le persone senza fissa dimora. Un piano di azione locale che sia ben definito ed esplicitato in un documento a disposizione della cittadinanza, in modo tale che chi ne abbia necessità conosca tutti i servizi offerti e le relative modalità di accesso”.
Sportello sociale
“Al fine di implementare la capacità di presa in carico degli utenti, l’amministrazione comunale potrebbe attivare un servizio di sportello sociale che, agendo in coordinamento con i servizi sociali, possa rappresentare un riferimento per l’assistenza ai senza fissa dimora, con attività di disbrigo pratiche burocratiche, orientamento agli enti territoriali e con un servizio di fermo posta, considerato che per le persone senza fissa dimora la perdita di residenza impatta negativamente su tanti “accessi”, vivendo difficoltà ad accedere ad un’abitazione, a inserirsi in un percorso lavorativo o ad accedere alla medicina territoriale”.
Sostegno alle famiglie
Secondo Ilaria Chiodo “maggiore attenzione va posta anche nel sostegno alle famiglie che versano in condizioni di indigenza, con sostegni economici alla Caritas diocesana per l’acquisto di kit di abbigliamento, kit igienico sanitari, kit di primo soccorso, beni per la casa e beni alimentari. Tutte queste azioni devono integrarsi con appositi referenti dell’amministrazione che tengano costantemente sotto controllo lo stato di allarme sociale e di degrado dei nostri quartieri e che offrano un supporto importante ai cittadini a rischio di grave emarginazione, anche tramite l’operato degli sportelli di mediazione abitativa inseriti all’interno dei quartieri delle case popolari, i cui operatori possono diventare il primo presidio di legalità grazie anche a un rafforzamento dei contatti e della presenza della polizia locale”.