Nell’ambito dei lavori dedicati alla definizione del pacchetto di aiuti economico sociali mediante l’utilizzo di fondi governativi stanziati per il post emergenza coronavirus, durante la commissione bilancio del 9 luglio i commissari hanno discusso della possibilità di concedere un contributo alla Fondazione benefattori cremaschi. Andrea Agazzi (Lega) ha spiegato che avrebbe sostenuto l’azzeramento della quota Imu pari al valore dei terreni di san Bernardino di proprietà della Fondazione, per un valore che si aggira sui 95-97 mila euro. Contrario il Movimento 5 stelle cremasco. Per Manuel Draghetti il fondo di 2,1 milioni del decreto rilancio non dovrebbe essere utilizzato per queste cose, visto che la Fbc può contare su altre misure. Un eventuale aiuto economico avrebbe l’assenso dei Cinque stelle solo dopo “un aggiornamento sul bilancio della fondazione”. Tutto per “avere un quadro puntuale delle loro difficoltà senza erogare contributi privi di puntuali criteri di riferimento”.
Aiuti concreti
Al riguardo l’assessore Cinzia Fontana ha spiegato che l’Imu della casa di riposo (107 mila euro), pesa in modo particolare sul bilancio, che anche in passato (nel momento del bisogno) il Comune è andato incontro alla Fbc e che senza un sostegno dell’Ente locale per l’anno prossimo è “concreto” il rischio che questo peso possa ricadere sulle famiglie. Evidentemente con un aumento delle rette. Il presidente di Commissione, Gianantonio Rossi, ha fatto due calcoli: il centinaio di ospiti attuali (pazienti Covid sono passati da 40 a 23) e la rata di circa 1800 euro al mese portano ad un mancato incasso di circa 900 mila euro in cinque mesi. Andrea Agazzi ha aggiunto che il nuovo contratto del personale ha portato ad un “aggravio dei costi” e che in attesa delle nuove linee guida regionali non sono consentiti nuovi ingressi. La difficoltà economica è testimoniata anche dal blocco delle manutenzioni straordinarie. Per Laura Zanibelli (Forza Italia) le difficoltà attuali sono da ricondurre al primo provvedimento dell’amministrazione Bonaldi, ovvero la bocciatura definitiva del progetto della Cittadella dell’anziano. Ha quindi aggiunto che “da una parte la Fondazione pretende autonomia e dall’altra chiede aiuto”. In sostanza, “ci può anche stare un’apertura (agli aiuti), ma alcune cose vanno approfondite”.
Impresa speciale
Il contributo di 50 mila euro (pari alla prima rata dell’Imu) è stato inserito nel pacchetto di aiuti condiviso dalla Commissione. Il provvedimento dovrà essere ratificato dal consiglio comunale e la minoranza (prima di garantire il voto favorevole) intende assicurarsi che dopo l’estate, i vertici della Fondazione relazionino ai capigruppo sullo stato di salute del bilancio di Fbc, col dettaglio delle entrate e delle uscite”. L’assessore Fontana s’è detta d’accordo sull’incontro con la Fondazione “per capire come hanno inciso questi cinque mesi e come si possa ripartire”. Ha quindi sottolineato che la Fbc “è un’impresa speciale del territorio cremasco, non solo della città di Crema”. Fornito ora l’aiuto di cui hanno bisogno, si potrà poi vedere il bilancio, capire se potranno accedere ad altri contributi e possibilmente “effettuare un ragionamento complessivo sulla sanità territoriale”.
Favorevoli e contrari
Essendo “l’unica Rsa della città” e visto che “in altri territori stanno aiutando strutture simili”, per Tiziana Stella (Crema città della bellezza), è corretto fornire sostegno. Averlo identificato nell’esenzione della prima rata dell’Imu è “un’ottima proposta”. Contrario Andrea Bergami; il commissario del Polo civico per Crema (in minoranza) ha sostenuto fosse necessario approfondire quanti ospiti siano residenti a Crema, “almeno percentualmente” e che attualmente, col numero dei decessi che sono stati registrati nei primi mesi dell’anno e con un’inchiesta della magistratura in corso, non era opportuno procedere ad un contributo. Da registrare anche i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza Debora Soccini (Cittadini in comune) e di Sante Pedrini (Crema bene comune), alla luce di “quanto è successo in questi mesi” e per “tenere sotto controllo” i conti ed evitare ulteriori ripercussioni sulle famiglie.