17-07-2019 ore 21:06 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Ex colonia di Finalpia. Il debito accumulato dall'attuale gestore supera i 180 mila euro

Ci risiamo. Per l’ex colonia di Finalpia – risalente al 1915 e da alcuni anni hotel del golfo, struttura a quattro stelle con 29 camere e spiaggia privata – sono giorni decisivi. I periodi piuttosto burrascosi sembravano essere ormai essere solo un brutto ricordo. Eppure l’attualità è tutt’altro che soddisfacente. Chiusa al termine della scorsa stagione ha costretto la proprietà – la Fondazione Opera Pia Cremasca – a far ricorso alle vie legali per “gravi inadempienze” dell’attuale locatore, la Comfort hotels.

 

Gravi inadempienze”

Nella commissione di garanzia dello scorso 21 giugno e presieduta da Simone Beretta, Forza Italia, sono stati ascoltati il presidente della Fondazione, Pierpaolo Soffientini ed i membri del consiglio di amministrazione. Ai consiglieri comunali è stato spiegato che verificata l'impossibilità di una risoluzione bonaria, si è fatto ricorso agli avvocati e si conta di ottenere uno sfratto esecutivo a decorrere dal 24 luglio.

 

L’ammontare del debito

Nell’audizione è emerso che i gestori in passato avevano avuto piccoli ritardi ma niente che non si sia risolto bonariamente. Invece dal luglio 2018 hanno smesso di rispondere alle varie richieste di chiarimento e ad oggi hanno accumulato un debito di 187 mila euro su un canone di affitto annuo di 230 mila. Lo scenario futuro? “La speranza – commenta Simone Beretta - è che i gestori, sono sei soci, ripianino il debito. Altrimenti si dovrà rifare un nuovo bando perché l’ipotesi di vendere Finalpia non credo potrà essere accettata dalla comunità cremasca, molto legata a quei luoghi”.

 

Etica e logistica

Nel frattempo Beretta ha dato mandato al segretario della Commissione comunale di garanzia di recuperare i contratti e lo Statuto. Nella discussione sono emerse la difficoltà, se non addirittura l’impossibilità che anziani e soprattutto disabili del territorio possano frequentare l’ex colonia per la presenza di barriere architettoniche. Ecco quindi che comunque vadano le cose, la Fondazione dovrà metter mano alla convenzione, “in modo che vengano rispettati pienamente gli accordi finanziari ed etici sottoscritti”. Possibile che durante il consiglio comunale del 29 luglio venga effettuato un aggiornamento pubblico sulla situazione. In alternativa, prima della pausa agostana, verrebbe convocata una nuova seduta della Commissione garanzia.

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