17-06-2016 ore 11:58 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Tribunale di Crema, presente e futuro. Dalla mozione al sollecito al ministero

Non ha trovato piena condivisione la mozione presentata da Antonio Agazzi, Paolo Patrini e Tino Arpini in merito al tribunale di Crema (integrale qui) con la quale si chiede la costituzione di una commissione consiliare per verificare i costi ed i problemi generati dal trasferimento del tribunale, nonché la convocazione di una conferenza di servizi per tentare il “recupero del tribunale e della procura”; pertanto prima di arrivare al voto e bocciare la proposta della minoranza si è proceduto ad una sospensione. L’esito della breve riunione tra gli esponenti delle varie forze politiche è stato riassunto dal presidente Vincenzo Cappelli: “il prossimo consiglio comunale inizierà da questo punto, l’orientamento è la formulazione di un nuovo testo, maggiormente condiviso. Entro la settimana verrà convocata una nuova riunione dei capigruppo”.

 

I governi Berlusconi e Monti

Durante la discussione precedente, da segnalare l’intervento di Dante Verdelli, a nome del Patto civico ed avvocato di professione. Premessa: “A seguito dell’operato del governo Monti, ma la legge delega alla base è del governo Berlusconi, si è proceduto ad un processo di revisione della geografia giudiziaria di ampia portata, con la previsione della soppressione di oltre 40 tribunali e di oltre 200 sezioni distaccate, con il coinvolgimento del tribunale di Crema, ormai accorpato a Cremona da oltre due anni”.

 

Il ministero risulta edotto”

Nel merito della mozione, “sono noti i disagi dovuti al doversi recare a Cremona” e sono già stati segnalati dal sindaco Stefania Bonaldi al ministero della giustizia lo scorso 9 marzo (integrale in allegato)”, evidenziando anche che “il comune di Cremona corrisponde significativi canoni di locazione per garantire spazi al tribunale di Cremona”. Come sottolineato da Verdelli, “di tali circostanze il ministero risulta edotto” e nessuna commissione consiliare potrebbe aumentare il livello di conoscenza o, in materia, avere superiore competenza.

 

Crema, “tribunale già esautorato”

Venendo al funzionamento della giustizia, rispetto al 2014, “nel 2015 risultato elementi positivi rispetto alla durata dei procedimenti” ma “rimangono criticità, in particolare per la procura della repubblica e per alcune cancellerie che soffrono la carenza di personale. Da più di un anno prima della soppressione, il tribunale di Crema era stato di fatto già esautorato ed era ormai alla paralisi perché operava con soli due giudici – situazione che rendeva praticamente impossibile il suo funzionamento e si teneva a galla ricorrendo al momentaneo utilizzo di magistrati provenienti per lo più proprio da Cremona, circostanza che in un certo senso ha anticipato l’accorpamento. Magistrati, quelli di Crema, che hanno compiuto sforzi immani per compiere il proprio dovere nel migliore dei modi negli ultimi anni, così come oggi tale riconoscimento spetta a quelli di Cremona”.

 

Un occhio al futuro

Nell’attuale dibattito sull’area omogenea cremasca, con la nuova definizione di territori, per Verdelli ed il Patto civico è corretto “guardare al presente con un occhio al futuro della città”, sollecitando il ministero ad illustrare quanto prima “quali possibilità concrete possa trovare il reinsediamento e in caso contrario, avere un parere riguardo il riutilizzo dello stabile, tenuto conto della possibilità di dialogo con l’ospedale per la locazione del fabbricato quale rafforzamento del presidio sanitario”.

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