17-06-2014 ore 18:27 | Politica - Spino d'Adda
di Antonio Margheriti

I sindaci sui lavori della Paullese: cosa manca per completare i lavori e come sfruttare il decreto Sblocca Italia per coinvolgere lo Stato

A Spino d'Adda i sindaci dell'asse della Paullese incontrano la stampa per illustrare la lettera, insieme scritta e da tutti condivisa, inviata al presidente del Consiglio Matteo Renzi, per chiedere di applicare lo Sblocca Italia alla ex SS415. Nell'occasione viene ribadito “massimo impegno e unione territoriale” (Alessandro Pandini – Montodine) per “dare voce insieme a questa importantissima partita” (Stefania Bonaldi – Crema), perché “le esigenze, così come i problemi, dei singoli Comuni visti in un’ottica condivisa possono essere meglio gestiti e sicuramente con una probabilità di successo maggiore” (Andrea Checchi – San Donato Milanese), “indipendentemente dalle differenze storiche, geografiche, e di appartenenza” (Domenico Calzi – Vaiano Cremasco).

 

Chiedere a tutti

Sblocca Italia è stato pensato per la ripartenza di cantieri e per procedure da accelerare. I Sindaci della Paullese, da San Donato a Crema, hanno deciso di scrivere, e di chiedere ai colleghi tutti del territorio uno per uno, d’inviare la stessa lettera condivisa, affinché si applichi lo Sblocca Italia alla Paullese. Tutti si è convenuto che questa è l'opera pubblica fondamentale dell'area.

 

Cosa manca per finire

Alla riqualificazione completa dell'ex SS 415 mancano: il Ponte sull'Adda (competenza ora in capo alla Provincia di Cremona, come da recente atto aggiuntivo all'originario Protocollo d’Intesa del novembre 2011) per 16,5 milioni di euro;  il tratto lodigiano tra Paullo e il Ponte sull'Adda per 23,5 milioni di euro; le intersezioni semaforiche di San Donato per 12 milioni di euro. Per un totale di circa 52 milioni su un piano preventivo di 310.

 

Lo stato latita

Scrive Paolo Riccaboni, sindaco di Spino d’Adda: “Dal 2007 lo stato è latitante. Per questo come Sindaci auspichiamo che il Presidente ci presti ascolto per completare quest'opera la cui gestazione è durata 35 anni e la cui realizzazione è fondamentale per l'area a Sud di Milano, e per la viabilità dell'intera Lombardia Orientale, tessuto strettamente interconnesso, e non solo in previsione di Expo 2015. Per tutti questi anni, i sindaci hanno lavorato uniti, assieme alle istituzioni del territorio, Regione Lombardia e Province, superando provenienze storiche geografiche e culturali, facendo sistema, e arrivando al finanziamento e alla realizzazione ormai certa dei 5/6 della nostra strada”.

 

Area congestionata

“Presto nell'area arriveranno Tem e BreBeMi: la Paullese diverrà ancora più congestionata. Il tratto che non è al momento finanziato sarà un trombo che annullerà in parte quanto di buono fatto sino ad oggi. I sindaci non intendono lasciare nulla d’intentato, e ancora una volta saranno il motore propulsore, in sinergia con tutti gli attori del territorio, perché il raddoppio della Paullese trovi infine il suo completamento”.

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