17-05-2021 ore 20:43 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Tra le ‘variazioni alla concessione’ e le richieste formali a Sm: ‘riaprite la piscina’

Il comune di Crema chiede formalmente che Sport management riapra la piscina. Quando? Dall'inizio di giugno. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso durante la commissione di garanzia di stasera, alla quale hanno preso parte anche l’avvocato Maurizio Zoppolato e Alberto Comotti per rispondere ai quesiti dei commissari. La società veronese ha comunicato che presenterà un nuovo piano di concordato fallimentare in continuità aziendale entro il 21 maggio. Quello precedente lo ha ritirato per non incorrere nel rischio che, rifiutata una terza proroga, il tribunale di Verona, nell’udienza del 6 maggio, potesse sentenziarne il fallimento. Sm nel frattempo ha comunicato di aver affittato il ramo d’azienda che comprende la gestione del centro natatorio di via Indipendenza alla società Prime (con sede a Gallarate), di proprietà della spagnola Forus, descritto come un colosso del settore delle piscine.

 

Le richieste del comune

Secondo i legali del comune cremasco, al comportamento ‘fumoso’ di Sport management degli ultimi mesi, si è contrapposto “un approccio estremamente rigoroso”. L’amministrazione di piazza Duomo conferma di essere disponibile “a valutare le variazioni della concessione”, a condizione che il consiglio comunale approvi le modifiche e soprattutto che il tribunale approvi il nuovo piano concordatario. Vediamo quali sono le variazioni: proroga della convenzione di un anno (la legge permette fino a tre anni), dal 2040 al 2041, esenzione del canone di concessione per il 2021: i legali hanno spiegato che “il canone non è dovuto per i primi sei mesi dell’anno perché l’impianto era chiuso” a causa delle misure di contenimento del Covid e che al momento nessuno “può sapere cosa accadrà nei prossimi sei mesi”. In sostanza, “si ritiene ragionevole sospendere il canone”.

 

Il contributo a rendere”

Condizione essenziale è invece la “restituzione del contributo straordinario di 150 mila euro, con rateizzazione in 4 anni”, cioè “37.500 euro l’anno”. Una “restituzione” da garantire “con fidejussione bancaria o assicurativa da consegnare al comune al momento della stipula”. Particolarmente importante, oltre al “pagamento da parte del gestore del debito di 4800 euro circa”, l’assunzione per il subentrante “di tutti gli obblighi in convenzione: compresi i lavori e le manutenzioni”. Al riguardo e su precisa domanda dei commissari, il possibile concessionario pare abbia chiaro l’ammontare dei lavori eseguiti, mentre il comune al momento non ha saputo quantificarli.

 

Scenari possibili

Ad oggi formalmente il passaggio dell’affitto di ramo d’azienda non è stato validato né dal tribunale né dal comune. La Sport management risulta “inadempiente per non aver ancora riaperto la struttura”. Il comune, che ha ricevuto giovedì scorso la bozza di variazione della concessione, invita Sport management a riprendere quanto prima l’attività. Vediamo i possibili scenari delineati dai legali: Prime potrebbe ottenere la gestione, ma il tribunale potrebbe negare il concordato. A quel punto fallisce Sm, il comune risolve la convenzione e affida a Prime (che nel frattempo è risultata credibile e meritevole di fiducia) la gestione fino ad una nuova gara, che deve essere validata dal tribunale. Il tutto “per salvare la stagione e consentire ai cittadini di ‘salvaguardare’ gli abbonamenti”. Quelli nuovi, perché “per chi ha pagato gli abbonamenti ad Sm il problema c’è. Noi non abbiamo una legittimazione giuridica per poter far valere quei crediti, ma possiamo solo fare moral suasion perché tengano conto degli abbonamenti precedenti. Di più non possiamo fare”.

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