17-03-2014 ore 20:11 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Le dimissioni 'segrete' respinte a larga maggioranza. Rimandata a lunedì la mozione sul recupero della scuola di Cielle

Oltre due ore a porte chiuse per la richiesta di dimissioni di Elisa Marinoni, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione San Domenico su nomina della maggioranza di centrosinistra. Secondo indiscrezioni, le dimissioni sarebbero state respinte a larga maggioranza: 7 i consiglieri comunali favorevoli alle dimissioni, 14 contrari, con 1 consigliere che non ha partecipato alla votazione. Secondo alcuni esponenti di minoranza la consigliera sarebbe stata dipinta come "una vittima" e le responsabilità sarebbero state 'scaricate' sulla presidenza e sugli altri membri del consiglio di amministrazione. La seduta, a titolo di cronaca, non è stata registrata ed al momento non esistono dichiarazioni ufficiali ma solo ricostruzioni parziali dovute a confidenze.

 

Il punto sulla scuola di Cielle

I lavori del consiglio sono proseguiti con un’altra annosa questione, legata al fallimento della Fondazione Charis ed alla conseguente messa in liquidazione dei beni, che ha portato al blocco della costruzione della cosiddetta scuola di Cielle nel quartiere dei Sabbioni. Il centrodestra che nella scorsa tornata amministrativa aveva promosso la realizzazione dell’istituto scolastico continua a difendere il proprio operato, chiedendo al contempo all’attuale Giunta di non procedere al trasferimento del liceo Racchetti in viale Europa. Come anticipato il 4 dicembre scorso da Crem@online la Giunta Comunale ha invece preso posizione chiara sulla questione, invitando "l’Amministrazione Provinciale a voler differire i tempi di avvio del polo scolastico per come programmato in località San Bartolomeo, in modo da non pregiudicare la possibilità di una rilocalizzazione dello stesso presso la Cascina Valcarenga, con recupero e completamento della struttura edificatoria”. Non solo, l'amministrazione si impegna alla risoluzione, in forma consensuale della convenzione intercorsa in data 4 maggio 2012 con la Provincia di Cremona. Dichiarato l'intento della Giunta, vengono ora chiamati a ratificare la decisione i consiglieri comunali.

 

La perizia, le tre aste e gli acquirenti

Furenti i consiglieri di minoranza, col sindaco Stefania Bonaldi che è intervenuta per riportare l'attualità della vicenda, al netto delle ricostruzioni di parte, più o meno supportate da elementi concreti: “è in corso la perizia da parte del tecnico individuato incaricato del tribunale per la valutazione della scuola”. Quanto vale? “siamo seri, sicuramente non i 16 milioni" ipotizzati dal centrodestra ha aggiunto il sindaco: “il bene verrà diviso in tre lotti e messo all’asta”. Nel caso la prima andasse deserta, cosa molto probabile visti i costi ed i vincoli, si proseguirebbe fino alla terza asta. Il liquidatore, dimostrato di aver tentato di ottenere le migliori condizioni di vendita, avrebbe quindi il mandato per tentare una trattativa privata “che potrebbe consentire un rilevamento del bene da parte degli imprenditori, che concluderebbero i lavori e farebbero poi pagare alla Provincia l’affitto eventuale del bene”. Imprenditori che al momento non hanno grandi prospettive di vedere saldati i debiti pregressi, è la sintesi dell’assise comunale. Non solo: “La stessa Provincia di Cremona, per bocca del presidente Salini – ha aggiunto il sindaco - s’è detta disponibile, al termine delle tre aste, a rilevare il bene con il Fondo Immobiliare della Provincia”.

 

La mozione della Lega Nord

La Lega nord ha presentato una mozione. In particolare, nel dispositivo finale proposto dalla maggioranza, “si chiede al consiglio comunale di invitare l’Amministrazione Provinciale a proseguire, relativamente alle opere di completamento ricordate, la parte di progetto riguardante gli istituti Munari e Sraffa, nonché a valutare attentamente la possibilità di riutilizzo, anche parziale, della struttura di Fondazione Charis al fine di realizzare in tale luogo la nuova sede del Liceo Racchetti qualora tale ipotesi, oltre alla fattibilità tecnica e legale, non comporti una spesa a carico dell’amministrazione pubblica maggiore rispetto a quella preventivata per la realizzazione della struttura in via Libero Comune”.

 

Tutto rimandato al 24 marzo

La maggioranza vorrebbe accogliere la mozione della Lega Nord. La seduta viene sospesa per alcuni minuti: il presidente del consiglio, Vincenzo Cappelli riprende la parola per spiegare l’esito delle trattative e l’accordo raggiunto dalla parti. Il capogruppo del Pd Gianluca Giossi illustra: “i capigruppo hanno deciso di fare sintesi e costruire una mozione condivisa che va nell’intento di recuperare l’area in disuso. In settimana faremo un testo condiviso, nel caso non ci riuscissimo, le mozioni rimarranno all’ordine del giorno e su quelle voteremo”. Il testo verrà votato lunedì 24 marzo, col consiglio comunale convocato a partire dalle 17.30, aggiungendosi all'ordine del giorno che prevede lo Statuto delle Farmacie Comunali.

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