Sul sito internet dell'archivio storico della Camera dei deputati, ora è possibile avere accesso ai documenti contenuti nell'armadio della vergogna. La Commissione parlamentare d'inchiesta della XIV legislatura ha indagato sulle anomale archiviazioni provvisorie e sull'occultamento dei 695 fascicoli ritrovati nel 1994 a Palazzo Cesi, sede della Procura generale militare, contenenti denunce di crimini nazifascisti commessi nel corso della seconda guerra mondiale e riguardanti circa 15 mila vittime.
Dignità alle vittime
Secondo il presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, “la pubblicazione online da parte della presidenza della Camera dei deputati dei faldoni secretati sulle persecuzioni razziali avvenute nel nostro paese dal 1938 al 1945, contribuisce a fare luce su episodi orrendi avvenuti in quel periodo e restituire, almeno parzialmente, giustizia e dignità alle vittime”.
Percorso di trasparenza
“Sono contenta che il percorso di trasparenza di Montecitorio si arricchisca di un nuovo e importante capitolo - ha commentato Laura Boldrini, dal 16 marzo 2013 presidente della Camera dei deputati nella XVII Legislatura - perché un Paese veramente democratico non può avere paura del proprio passato”. Dopo le sollecitazioni della Presidenza della Camera alle varie autorità che le avevano redatte, sono state declassificate e rese pubbliche circa 13 mila pagine di documenti che la Commissione ha acquisito dagli archivi del ministero degli Affari Esteri, del ministero della Difesa, dell'allora Servizio Informazioni e Sicurezza Militare (Sismi), del Consiglio della Magistratura Militare e del Tribunale di Roma.